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Campidoglio, arriva il commissario da Milano: Gualtieri si prende l'ex giudice Francesco Greco

Francesco Storace

L’ossessione della propaganda. La supplenza del nulla. L’amministrazione evanescente della Capitale aveva bisogno di un simbolo e lo è andato a cercare tra i pensionati della magistratura. E così arriva da Milano, al termine di uno scontro tempestoso sulla Loggia Ungheria (Parioli…) Francesco Greco, procuratore della Repubblica, che ha cessato la sua carriera in toga. Dopo Mani pulite, ora darà consigli – gratuiti, promette – al sindaco Roberto Gualtieri in tema di legalità.

Il che lascia alla sola notizia due dubbi con sé. Uno, perché il primo cittadino di Roma ha bisogno di una custodia legale? Non sa distinguere tra lestofanti e persone perbene? E poi: Gualtieri vuole far credere di aver trovato brutta gente in amministrazione e getta le colpe addosso a Virginia Raggi?

  

Fateci capire altrimenti a che serve l’operazione Greco. Dice bene il senatore Francesco Giro – doppia tessera Forza Italia e Lega – nell’apprendere del nuovo incarico, in attesa del ritorno di un’altra novità a Palazzo Senatorio, l’ex vicesindaco Walter Tocci.

“Ma avevamo proprio bisogno di Francesco Greco in Campidoglio? Di un ex magistrato del pool di Mani Pulite? Il sindaco Gualtieri non ha trovato proprio nessuno a Roma fra gli ex magistrati? Tutti inadeguati? Milano meglio di Roma?”. Anche questa è una curiosità di non poco conto. È vero che Greco è di queste parti, ma la sua carriera professionale è conosciuta proprio per i fasti e nefasti lombardi. Che ne sa dell’amministrazione capitolina? Da 45 anni è fuori da Roma, ha ammesso l’ex procuratore di Milano in conferenza stampa.

Ed ora, ad oltre 70 anni suonati, Greco arriva per concentrarsi sulla “prevenzione alla corruzione” e sulla “trasparenza delle procedure”. Anac, forze dell’ordine, polizia locale, non servivano a nulla evidentemente, c’era bisogno del messia da Milano. Esulta Gualtieri: “Poter contare su una professionalità del livello di Francesco Greco mi dà gioia e soddisfazione”. E certo, mica parliamo di Alberto Burgio, il consigliere dem del municipio dell’Eur “affascinato” dal boss mafioso Guttadauro.

“Abbiamo davanti a noi obiettivi ambiziosi in termini di investimenti, si è giustificato il sindaco”. E il pensiero corre al Giubileo e al Pnrr. In Campidoglio hanno bisogno del solito aiuto in toga, pur se pensionata. Hanno necessità che qualcuno pensi ad evitare fenomeni di corruzione, non si fidano dei loro. E chissà che non ci tocchi di dover vedere lo sciopero della firma dei dirigenti comunali per paura del commissario che viene da Milano…