far west dei dehors

Roma, parte la caccia ai tavolini selvaggi. Multe salate e rimozioni con il giro di vite

Damiana Verucci

Si procederà per step e come progetto pilota in tre Municipi: I, II e XV, perché l'immagine che la giunta non vuole dare è quella di sceriffi a caccia di irregolari. Tuttavia, l'obiettivo dichiarato è quello di ripristinare la troppa illegalità per oltre un anno tollerata in tema di tavoli, sedie e pedane degli esercizi di somministrazione all'aperto, che hanno potuto allargarsi in tempi di covid e occupare suolo pubblico in più senza versare un solo euro aggiuntivo. Ora l'assessorato al commercio ha messo su, come promesso, una task force per rimuovere i dehors fuorilegge. Ma, appunto, il risultato non sarà immediato. Si procederà, infatti, ad allerta re prima di tutto le associazioni di categoria che dovranno a loro volta far sapere cosa succederà agli associati. Seguirà un avviso diciamo così bonario agli esercenti che violano apertamente e troppo il codice della strada, con un vademecum per ricordare loro, come però se non lo sapessero già, norme e regole sulle osp e l'annuncio dei controlli che ne seguiranno. A questo punto si avvierà il controllo delle situazioni di illegalità che saranno i Municipi a dover segnalare nelle aree con maggiore criticità e gli stessi Municipi avranno tempo fino a venerdì per farlo. Solo dopo tutti questi passaggi le osp fuorilegge saranno rimosse così come quelle impiegate dagli esercizi privi di licenza di somministrazione, che non rientrano tra quelle autorizzate per via dell'emergenza pandemica.

 

  

 

Di quante osp irregolari stiamo parlando? Da una stima approssimativa fatta dagli stessi Municipi, quantificato in tremila osp emergenziali, circa 300 sono quelle da rimuovere. Tuttavia, anche per la rimozione, resa possibile da un aumento dei fondi ai Municipi, si procederà partendo dalle situazioni più eclatanti come l'installazione di pedane su percorsi per disabili o quelle che intralciano la viabilità e creano pericolo per i pedoni e gli automobilisti. Ci sarà poi uno screening sugli arredi perché, è bene ricordarlo, sulle pedane non sono permesse coperture di alcun genere che simulino la chiusura degli spazi, ma solo ombrelloni e tavoli. E, invece, soprattutto in questo periodo dell'anno che fa freddo e piove, ovunque ci si giri si vedono tendoni di plastica che arrivano a coprire i dehors fino a terra. I controlli dovranno farli, naturalmente, i vigili urbani che ad oggi hanno tollerato fin troppo situazioni al limite.

 

 

«Abbiamo deciso di approntare un piano importante - spiega l'assessore alle attività produttive, Monica Lucarelli - per riportare decoro e legalità. Abbiamo recepito le segnalazioni dei cittadini e delle stesse associazioni di categoria che ci hanno chiesto di arginare la deregulation che si era creata. Abbiamo intenzione di far partire i controlli nelle aree più critiche per questo abbiamo scelto i tre municipi con più dehors esterni. La cabina di regia nasce esattamente in questa chiave: un tavolo di confronto con finalità operative». Il progetto pilota dei tre municipi, assicura Lucarelli, sarà esteso gradualmente a tutti i municipi di Roma. Come l'hanno presa le associazioni di categoria? Le dichiarazioni sono unanimi, da Confesercenti a Confcommercio, passando per Cna e Confartigianato, tutti si dicono favorevoli al ripristino delle regole e alle sanzioni per chi non le rispetta. Del resto al momento hanno ottenuto dal Governo la proroga fino a fine marzo delle osp emergenziali, ed era quello che per loro contava di più.