emergenza senza fine

A Roma mancano gli autisti Ama, rifiuti in strada. Cassonetti strapieni: è caos

Pier Paolo Filippi

Sbloccato l'arrivo dei nuovi mezzi per la raccolta dei rifiuti, all'Ama adesso scoppia la grana delle patenti. Tra i dipendenti della municipalizzata infatti sono in scadenza da qui ai prossimi tre mesi circa mille Cqc, le Carte di qualificazione del conducente, vale a dire i titoli abilitativi che attestano le capacità professionali delle persone già in possesso di una patente di guida di categoria superiore (C/C+E, D/D+E), che consentono di svolgere attività di carattere professionale legata all'autotrasporto. Si tratta di documenti che hanno validità quinquennale e che vanno rinnovati attraverso la frequenza di un corso di formazione periodica della durata di 35 ore. Qualora un conducente dei camion compattatori venisse sorpreso con la "patente" scaduta, rischierebbe una multa che può arrivare fino a 624 euro e il ritiro della patente. Trovarsi con centinaia di autisti appiedati sarebbe una disfatta per Ama, in un momento in cui l'azienda è impegnata nel massimo sforzo per restituire decoro alla città.

 

  

 

Per ovviare al problema delle patenti, due giorni fa l'Ama ha pubblicato un bando di gara rivolto alle autoscuole abilitate all'erogazione delle attività formative per il rinnovo delle carte di qualificazione. L'obiettivo è rinnovare entro il 15 marzo prossimo circa mille documenti di guida. Al di là della scadenza dei documenti di guida, già oggi Ama registra carenze di conducenti che non consentono un pieno dispiegamento dei mezzi di raccolta, tanto che l'azienda ha anche attivato una riqualificazione del personale per aumentare il numero di conducenti di veicoli pesanti, impiegando nel servizio anche degli operatori di raccolta, promuovendoli alla guida con un aumento di stipendio di circa un terzo. Nello specifico, Ama registra una carenza di 33 autisti, dislocati tra le rimesse di Tor Pagnotta, Salario, Rocca Cencia e Ponte Malnome.

 

 

Problemi, dunque, che si aggiungono alle difficoltà che si stanno registrando per raggiungere l'obiettivo di pulire la città per Natale su cui ha scommesso il sindaco Gualtieri. Nonostante l'ottimismo dell'assessore all'Ambiente Sabrina Alfonsi, che si è detta soddisfatta di come stanno procedendo le operazioni, difficoltà si registrano in diversi quadranti della città. Da ovest ad est negli ultimi giorni si sono viste ancora tantissime postazioni fuori controllo, dal quartiere Don Bosco a Boccea, dal quartiere Africano al Municipio II. Non va meglio alla raccolta porta a porta specialmente in alcune zone, come ad esempio al Prenestino dove i bidoncini sono sommersi dai sacchi di rifiuti. C'è poi la questione impianti, decisiva per la chiusura del ciclo dei rifiuti che ora Roma «esporta» in giro per l'Italia a un prezzo salatissimo. Anche qui l'orizzonte non sembra roseo. Contro l'ipotesi di realizzare a Cesano un biodigestore per il compost si è sollevato il territorio e la maggioranza di centrosinistra che governa il Municipio XV ha fatto approvare dal Consiglio una mozione in cui viene espressa «netta contrarietà». Ma in subbuglio ci sono anche i sindaci della valle del Tevere che sono pronti a rivolgersi al Tar nel caso la Regione, come sembra sia orientata, dovesse dare il via libera alla discarica di Magliano Romano per l'immondizia della capitale.