anziano trovato morto

"Nessuno avvertì la famiglia". Spunta la cartella del malato di Alzheimer sparito dall'ospedale

"Nessuno avvertì la famiglia che era sparito". Giovanni Manna è l'anziano di 73 anni malato di Alzheimer e trovato morto nel parco dell'Insugherata dopo essersi allontanato dal Policlinico Gemelli di Roma. Ora, come si legge in un articolo di "Repubblica", è spuntata la cartella di pronto soccorso da cui si evince che nessuno aveva chiamato i familiari dell'anziano e nessuno annotò una chiamata alle forze dell'ordine o diede il via alle ricerche all'interno dell'ospedale. Tutti questi dettagli sarebbero annotati nel documento che sarebbe in mano a "Repubblica". Nella cartella di pronto soccorso datata 16 novembre 2021 e sequestrata dalla Procura di Roma, si ripercorre l'iter dell'anziano all'interno dell'area di emergenza e la sua fuga. 

 

  

 

 

 

 

«Il caso di Giovanni Manna, il pensionato ritrovato morto dopo essersi allontanato dal Policlinico Gemelli di cui si è occupata la trasmissione di Raitre "Chi l’ha visto?", ha riportato all’attenzione di tutti il problema della degenza e della cura dei malati con Alzheimer e altre demenze nelle strutture sanitarie. In particolare, il Pronto Soccorso può diventare un luogo a rischio per questa tipologia di pazienti più esposta al fenomeno del wandering. Poter contare su un accompagnatore al proprio fianco in un ambiente che può risultare caotico e poco familiare a chi soffre di queste malattie, è una garanzia di sicurezza per tutti. Nel decreto cosiddetto Riaperture, poi convertito in legge, viene riconosciuto il diritto di chi ha una disabilità grave ad avere un accompagnatore nel passaggio ospedaliero. Con un odg al Dl Capienze - seguito a un’interrogazione al Ministro della Salute - ho chiesto al Governo un impegno ad esplicitare inequivocabilmente a livello normativo il diritto dei pazienti con Alzheimer e altre demenze ad avere un accompagnatore nei reparti di PS. Lo dobbiamo a Giovanni Manna, affinché non si verifichino più casi drammatici come il suo». Lo dichiara in una nota Maria Spena, deputata di Forza Italia.