discarica capitale

Roma Est sommersa dai rifiuti, ecco le amate periferie della Raggi

Sigismondo Valente

Eccola qui la Capitale a Cinquestelle. La città sfiatata, sommersa dai rifiuti. Una città che non si vede, o meglio, la metropoli che i penta stellati fanno finta di non vedere, quella che non esiste. Noi, lì in periferia, ci siamo andati. Ecco quello che abbiamo trovato e fotografato. Gli scatti non mentono. Se non è emergenza questa! Quella che vedete è la periferia Est della Capitale, dove l'Ama, è evidente, ha gettato la spugna prima ancora di iniziare a pulire. Abbiamo percorso in lungo e in largo le strade desolate di Rocca Cencia, Borghesiana (dove in teoria dovrebbe esserci la raccolta porta a porta), Ponte di Nona, Torre Angela, sopportando il caldo torrido, i miasmi di centinaia di tonnellate di rifiuti abbandonati, l'odore acre del fumo che si leva dall'immondizia bruciata perché non se ne pub più in questa terra dei fuochi de 'noantri.

Ma la Raggi non avrebbe dovuto portare ordine, sicurezza e decoro proprio a cominciare dalle periferie? Da quanto tempo la sindaca non si reca a vedere con i propri occhi lo schifo in cui sono costretti a vivere gli abitanti di questo fazzolettone di Roma compreso tra via Casilina, via Prenestina e via Collatina? A Sud, a Nord, a Ovest non va mica meglio. Ma così veramente troppo. E hanno poco da protestare i consiglieri Dem che ieri, in aula Giulio Cesare, dai banchi del centrosinistra, sollevavano cartelli e slogan per una «Roma pulita» mentre il Consiglio discuteva la delibera che disciplina il calcolo della tariffa sui rifiuti (Tari). Come ricorda bene l'ex assessore regionale, Donato Robilotta, che scrive in questa pagina, la colpa è anche dei democratici per le mancate scelte fatte in passato quando erano al governo della città, al governo dell'ex provincia e oggi della Regione.

  

Tutti, chi più chi meno, sono complici di quel «Sacco di Roma» che viene ora imputato alla Raggi. Fuori, sotto Palazzo Senatorio, andava invece in scena un'altra protesta, un flash mob oraganizzato da Fulvio Giuliano, Dirigente Nazionale di FdI e da alcuni consiglieri municipali, per dire basta all'invasione dei rifiuti. Nel frattempo, in Aula, l'assessore al Bilancio di Roma, Gianni Lemmetti, impegnava l'Amministrazione a «diminuire il prelievo Tari per il quinto anno consecutivo, raddoppiare l'agevolazione per le categorie commerciali in difficoltà per il coronavirus e confermare la possibilità per i cittadini e le imprese di rinviare il pagamento al 2022 senza sanzioni e interessi».

Il minimo, visto lo sfacelo della raccolta rifiuti e le difficoltà vissute a causa del Covid. Resta il fatto, pere), che c'è una città di serie A e una di serie B e quest' ultima è quella che si cerca di nascondere, come polvere, sotto al tappeto. Ma lo sporco è talmente tanto che stavolta non è possibile. E grazie se quest' anno la Tari potrà essere pagata in ritardo, senza more. Chissà come saranno contenti i residenti di Rocca Cencia, costretti ad incendiare tonnellate di immondizia sotto casa pur avendo li a due passi due impianti di trattamento rifiuti, di cui uno di proprietà dell'Ama, che non possono lavorare come dovrebbero.