scandalo senza fine

Concorsopoli senza fine nel Lazio: assunti non solo sindaci e consiglieri Pd ma anche assessori M5s

Daniele Di Mario e Fernando Magliaro

«Concorsopoli» si allarga. Aumentano i Comuni dove fioccano assunzioni di politici che attingono dalle liste di altre amministrazioni locali. Il caso Allumiere, Insomma, non pare essere un caso isolato, come sta emergendo dai lavori della neonata commissione Trasparenza presieduta da Chiara Colosimo (Fratelli d'Italia) e istituita in Consiglio Regionale con l'obiettivo di fare luce sulle assunzioni di assessori, consiglieri,dirigenti politici (in grandissima parte del Pd) effettuate dall'Ufficio di Presidenza della Pisana scorrendo dalle graduatorie del Comune di Allumiere (guidato dal sindaco Pasquini, ex membro della segreteria dell'ex presidente dell'Aula Mario Buschini, dimessosi in seguito allo scandalo).

Il lavoro della Colosimo, cominciato da poche settimane, sta dando i propri frutti. Gli atti parlano chiaro. Tutto certamente regolare e lecito e i casi sono solo mere coincidenze. Però la storiaccia di Allumiere sembra un Po' ripetersi anche in altri Comuni e per altri concorsi dell'hinterland romano. E tutti questi casi finiscono, appunto, sotto la lente d'ingrandimento della commissione Trasparenza della Regione Lazio e della Colosimo, destinataria anche di una lettera anonima che pone ombre sulle assunzioni avvenute con lo scorrimento delle graduatorie di Arcinazzo Romano. Ma sul tavolo della commissione Trasparenza arrivano anche altri casi: Rocca Santo Stefano, Arcinazzo, Guidonia e Palestrina tutti con assunzioni di persone legate alla stessa corrente Pd. Casi su cui la Colosimo intende fare piena luce e che catalizzerà i lavori delle prossime settimane della commissione Trasparenza.

  

OGGI PARLA BUSCHINI
Oggi è calendarizzata in Commissione Trasparenza l’audizione dell’ex presidente del Consiglio regionale, Mauro Buschini (Pd), cui verrà chiesto di spiegare la questione Allumiere (sulla quale indaga la Procura di Civitavecchia), cioè quel concorso la cui graduatoria, alterata durante le svolgimento delle prove concorsuali, ha prodotto un elenco di idonei, molti dei quali legati al Pd e, in particolare, alle correnti di Bruno Astorre e Daniele Leodori e a quella ciociara di Mauro Buschini.

ROCCA SANTO STEFANO
A Rocca Santo Stefano, Comune della Provincia di Roma in zona Prenestina che non arriva a mille abitanti, il sindaco è Sandro Ruineri, espressione di una lista civica. Ruineri però lavora in Regione, nello staff di Daniele Leodori. Inoltre a dicembre 2019, è stato nominato da Zingaretti sub commissario liquidatore della Comunità Montana dell’Aniene. Nel maggio 2017 Rocca Santo Stefano bandisce un concorso pubblico per coprire un posto di istruttore amministrativo. Nella Commissione esaminatrice viene spedita Barbara Dominici, capogruppo di una lista civica a matrice Pd nel Comune di Trevignano Romano (di cui è stata candidata sindaco, sconfitta alle elezioni) e che poi il Consiglio regionale, presidente Mauro Buschini, nomina capo dell’anticorruzione e dell’Ufficio stampa della Pisana. La graduatoria degli idonei è la summa della politica locale. Prima classificata e formale vincitrice, Jlenia Ceci, che però, avendo vinto il concorso a Roma, approda nella Capitale. Seconda classificata, quindi vera vincitrice: il sindaco Pd di Zagarolo (paese feudo elettorale di Leodori che lì fu sindaco per 10 anni) Emanuela Panzironi.

Poi c’è la graduatoria degli idonei fra i quali risulta terza Raffaella Checchetelli, cognata del vicesindaco di Rocca Santo Stefano e nipote del segretario Pd di Rocca. Quarto: Emanuele Di Silvio, consigliere comunale Pd a Guidonia Montecelio. Quinto: Danilo Felici, sindaco di Gerano (lista civica targata Pd) e firmatario della lettera di sostegno a Zingaretti alle scorse elezioni regionali.

Dopo la rinuncia della prima classificata, il posto, come detto, è andato a Emanuela Panzironi. La terza, la Checchetelli, è stata assunta invece al Comune di Zagarolo così come il quarto, Di Silvio. L’ultimo idoneo, Felici, approda al Comune di Guidonia.

PALESTRINA
Altro Comune, altro concorso, altre assunzioni. Stavolta tocca a Palestrina, 22mila abitanti. A ottobre 2019 viene bandito un concorso per istruttori amministrativi. Fra gli idonei, figurano Laura Di Giuseppe, vicesindaco del Comune di Tivoli (giunta di liste civiche di sinistra); Mirko Fina, consigliere comunale a San Polo dei Cavalieri (lista civica); e, nuovamente, Danilo Felici, sindaco Pd di Gerano.

ARCINAZZO
Terzo giro: Arcinazzo, meno di 1300 abitanti. Ad agosto 2019 viene bandito un concorso per istruttore amministrativo contabile la cui graduatoria finale viene approvata nel 2020. Vince Francesca Liani, consigliere comunale di Cineto Romano (Lista civica) e nipote del sindaco di Cineto, Massimiliano Liani. A presiedere la Commissione d’esame è il segretario comunale del Comune di Arcinazzo, Sonia Lamberti, che, però, è anche il segretario comunale del Comune di Cineto. Sul tavolo della Colosimo è arrivata una lettera anonima su Arcinazzo, secondo la quale alcuni idonei in graduatoria sarebbero stati poi assunti in Regione e in altri enti tra cui università: anche questo Comune finisce sotto il mirino della Commissione Trasparenza.

GUIDONIA
Ultimo Comune: Guidonia Montecelio. Già entrata nello scandalo Allumiere (il Comune ha attinto dalle graduatorie assumendo, tra gli altri, Matteo Manunta, ex consigliere comunale pentastellato a Civitavecchia, già nello staff del vicepresidente grillino della Pisana David Porrello; il consigliere comunale Pd Marco Palumbo e l’ufficio stampa di Buschini, Riccardo Strambi), il Comune amministrato dal sindaco 5 Stelle Michel Barbet, torna prepotentemente alla ribalta. Stavolta, l’assunzione che la Trasparenza regionale esamina è quella di Andrea Trinca, assessore all’Urbanistica del Comune di Marino (guidato dal sindaco M5S Carlo Colizza) assunto a Guidonia come istruttore direttivo.

«PARENTOPOLI» DI ARCE: 13 INDAGATI
E alla vigilia dell’audizione di Buschini, scoppia una nuova «parentopoli» proprio nel Frusinate con 13 indagati e perquisizioni nella Comunità Montana di Arce. Anche qui, secondo l’accusa modello consolidato: concorso pubblico, commissione giudicatrice «addomesticata», graduatorie che vedono politici e parenti fra gli idonei. Tra gli indagati dalla Guardia di finanza, l’ex presidente della Comunità Montana, Gianluca Quadrini, il segretario generale dell’Ente, Luca Di Maio, Walter Salera - vincitore del concorso (un parente stretto del sindaco di Cassino, Enzo Salera), Antonio Iannarelli, sindaco di Villa Santa Lucia, Antonio Iannarelli, gli assessori al Comune di Villa Santa Lucia, Tommaso Nardoianni e Giuseppe La Marra e i componenti della commissione d’esame. Dovranno rispondere a vario titolo dei di reati di abuso d’ufficio, falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, nonché rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio, in relazione a un concorso pubblico bandito dalla XV Comunità Montana Valle del Liri per l’assunzione di un agente della Polizia Locale a tempo indeterminato per conto del comune di Villa Santa Lucia