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Tamponi gratuiti al centro anziani, medici di famiglia in prima linea

Mary Tagliazucchi

Che i medici di famiglia di tutta Italia, siano da oltre un anno, in prima linea nella lotta contro il Covid-19 è ormai cosa risaputa. Non lo è però il fatto che ci siano operatori sanitari che, nonostante mettano il loro tempo e professionalità a disposizione (in maniera totalmente gratuita) per i pazienti siano additati addirittura come fonte di fastidio per alcuni. 

La paradossale vicenda ce la racconta la dottoressa Celeste Russo che da tempo -oltre a dedicarsi all’ordinaria amministrazione nella cura dei propri pazienti – dal  mese di febbraio, insieme ad altri ventisei medici operanti nel territorio di competenza, il XII Municipio, due volte alla settimana, si è resa disponibile nel somministrare tamponi rapidi e quantitativi ai propri pazienti e alle persone del centro anziani “Bel Respiro” (ora chiuso) ma che sono soliti frequentare. Parliamo del centro anziani all’interno del parco di villa Pamphili. Un servizio che ha sì, riscosso l’apprezzamento non solo dei pazienti seguiti dagli stessi medici ma anche dai frequentatori del centro.  Quindi verrebbe da dire: dov’è il problema?

  

“Sinceramente il problema non riusciamo davvero a capire quale sia. Di fatto nessuno ci è venuto a dire nulla ma come sempre avviene in questi casi, diciamo che qualche voce ci è arrivata. Come referente sindacale distrettuale della FIMMG (Federazione Italiana Medici Medicina Generale), e come referente di questo servizio di tamponi (insieme agli altri medici) che come me, si adoperano a favore della comunità, queste ‘voci di corridoio’ mi lasciano alquanto basita e amareggiata” dichiara la dottoressa Celeste Russo.

Un sentimento quello della dottoressa Russo che si rispecchia in molti suoi colleghi che, come abbiamo visto, non si sono risparmiati da Nord a Sud Italia nel cercare di essere il più proattivi possibili con i loro pazienti, nonostante il pericolo eventuale ma concreto di essere contagiati

“Dispiace vedere che il nostro impegno professionale ma anche vocazionale che, cerchiamo di costruire ogni giorno, sia messo in dubbio o eventualmente ostacolato. Dispiace perché noi medici di famiglia siamo il primo contatto tra i pazienti stessi e il SSN (Servizio Sanitario Nazionale) e in quest’ultimo, difficile, anno più di sempre ci siamo rimboccati le maniche aderendo alle varie iniziative messe in campo per contrastare la pandemia. Questo della somministrazione dei tamponi ne è l’esempio lampante. Per concludere confermo da parte mia e da parte di tutti i colleghi che noi ci siamo e continueremo ad esserci dimostrandolo con   fatti. Per noi la maggior soddisfazione è la fiducia che ogni giorno i nostri pazienti ripongono in noi.”conclude la dottoressa Russo.

E, per cercare di capire meglio la vicenda, abbiamo sentito anche l’assessore dei politiche sociali Paolo  D’Eugenio, nonché vicepresidente del XXI Municipio: “Per fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale abbiamo accordato ai medici di medicina generale del nostro territorio,  il centro anziani “Bel Respiro” che in questo momento è chiuso.  Lo  abbiamo fatto in via d’urgenza. E ci tengo a ribadire che come da provvedimento, i medici saranno poi obbligati a lasciare il centro anziani una volta sarà decisa la sua riapertura. Abbiamo dato la nostra collaborazione  per l’attuazione del protocollo d’Intesa fra i medici di base con la Regione Lazio proprio per fronteggiare l’emergenza. Abbiamo inoltre, anche dato la disponibilità alla ASL Roma3,  di avere anche loro un punto di riferimento, in questo caso per i vaccini, in un altro centro anziani anch’esso al momento chiuso.  Detto questo ci appare paradossale ricevere delle critiche e/o contestazioni per aver aiutato di fatto le autorità sanitarie a fronteggiare l’emergenza. Ma sono certo e soprattutto mi auspico, che siano solo voci passeggere e che l’impegno nostro e dei ventisei medici di famiglia che si stanno adoperando venga accolto e riconosciuto.”