Anche Calenda si accorge del caos cimiteri: "Roma non sa dove seppellire i suoi morti"

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"Roma non sa più dove seppellire i suoi morti". Anche Carlo Calenda, leader di Azione, si è finalmente accorto della scandalosa gestione dei cimiteri capitolini. L'eurodeputato, che ha intenzione di candidarsi alle elezioni comunali di Roma con la lista civica “Calenda sindaco”, ha pubblicato un video con la coda di carri funebri incolonnati a Prima Porta di cui "Il Tempo" aveva dato notizia già lo scorso gennaio, nell'indifferenza generale della politica locale. Ma ora siamo in campagna elettorale e ogni argomento può essere cavalcato a proprio vantaggio. "Queste scene di ordinaria follia, con decine di carri funebri in fila per ore in attesa di poter forse cremare la salma di un defunto, descrivono solo in parte la situazione vergognosa che si sta verificando da mesi a Roma - ha esordito Calenda nel suo video - Quella dei cimiteri capitolini è infatti una storia da terzo mondo e dimostra ancora una volta la totale incapacità gestionale dell'amministrazione Raggi e le sue ricadute concrete sui romani. La gestione dei servizi cimiteriali è affidata ad Ama e per farvi capire la situazione vi do un numero: a Milano, Napoli, ovunque, dal momento in cui si chiede l'autorizzazione alla cremazione passano circa 48 ore prima di riceverla, due giorni. A Roma, caso unico in Italia, ce ne vogliono 35. In alcuni casi 40 giorni. Oltre un mese dalla perdita di un familiare, senza sapere né dove né come verrà cremato. Con la salma ferma in un deposito, nelle condizioni che immaginate".

 

  

 

 

 

"Gli operatori del settore - ha ricordato Calenda citando dei numeri già riportati una settimana fa da "Il Tempo" - stiamo che sono circa 2mila le famiglie romane in questa condizione. Vi pare una cosa normale? A cosa è dovuta questa lentezza che non si verifica in nessun paese civile? Davanti alla protesta degli operatori del settore e delle famiglie, Comune e Ama si rimpallano la responsabilità, dando la colpa alla pandemia. E' una falsità: i morti a Roma nel 2020 sono aumentati di circa il 10%, ma il problema arriva da molto lontano. Nel 2017 un documento del Comune prevedeva già la saturazione sia dei posti in cui inumare i defunti, sia dei forni in cui cremare le salme. In questi 4 anni però non si è fatto nulla e si arriva oggi a questo scempio dando la colpa al Covid. E' l'esempio perfetto della situazione dilettantistica che caratterizza l'amministrazione di Roma a 5 Stelle. Gli investimenti non si sono fatti perché Ama non ha approvato i bilanci per tre anni. Peggio: in 4 anni la Raggi ha cambiato 5 volte i vertici dell'azienda. Infatti Roma sta fallendo: dopo i rifiuti, i trasporti, il verde infestante, lo stadio, le buche, anche i cimiteri sono vittime della totale incapacità gestionale della Raggi".