caso licenze

Ambulanti Roma, esplode la rabbia per le licenze e l'occupazione finisce quasi in tragedia

Vanno avanti le proteste dei venditori ambulanti dopo la decisione della sindaca di Roma Virginia Raggi di mettere a bando le licenze, in contrapposizione con quanto stabilito da disposizioni governative. I titolari delle concessioni, secondo la decisione del Governo, possono contare su permessi a esercitare la propria attività validi fino al 31 dicembre 2032 e nelle proteste contro la prima cittadina è stata occupata la sede del Dipartimento sviluppo economico agricoltura e attività produttive sito in via dei Cerchi.

 

  

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“Purtroppo dopo che lo Stato ha prorogato le licenze ambulanti di tutta Italia fino al 2032, la Sindaca e tutta l’amministrazione hanno deciso che - dopo aver recepito un parere del Garante - che le licenze vanno messe a bando. Ma la legge dice che bisogna prorogare le licenze fino al 2032 e quindi non possono andare a bando” ha spiegato uno dei presenti alla protesta. L’ambulante ha poi denunciato alcuni gravi episodi: “Tutto ciò porta già da una settimana a una situazione di agitazione sociale e di disagio, che può sfociare anche in cose più gravi, visto che un ambulante ha tentato di suicidarsi prendendo 6-7 pasticche e poi si è incatenato. Non capiamo perché l’amministrazione Raggi voglia andare contro una legge nazionale, noi vogliamo solo il nostro diritto. Poi ci saranno i rinnovi e dei requisiti da seguire, bene, noi siamo pronti a seguire le indicazioni date, ma bisogna andare al rinnovo automatico, come è avvenuto in tutta Italia”.

 

 

Negli scorsi giorni era andata in scena anche una protesta sotto il Mise, il Ministero dello Sviluppo economico, alla cui guida è stato nominato il leghista Giancarlo Giorgetti. La Raggi aveva così giustificato la decisione: “Si tratta di un lavoro si eredita da padre in figlio e che vede esclusi tutti gli altri, soprattutto i giovani. A Roma capita spesso che le licenze si concentrino nelle mani di poche famiglie, e spesso dei loro prestanome. È una denuncia che arriva dal basso, che tanti operatori hanno fatto chiedendo l’aiuto delle istituzioni”.

(foto Francesco Benvenuti)