IL CASO SI ALLARGA

Cinghiali uccisi al parco, la Raggi chiede commissione d'inchiesta

A seguito di quanto accaduto ieri sera nel parco Mario Moderni a Roma, dove sono stati uccisi sette cinghiali, la Sindaca di Roma Virginia Raggi ha chiesto agli uffici la costituzione immediata di una commissione d’inchiesta amministrativa per fare luce sui fatti e valutare eventuali profili di responsabilità. Lo rende noto il Campidoglio.

«La situazione relativa alla gestione della proliferazione dei cinghiali all’interno dei confini comunali di Roma coinvolge profili giuridici ed operativi piuttosto complessi. A seguito di un lungo processo di approfondimento e studio, in numerosi incontri congiunti presso la Prefettura di Roma, è stato condiviso nel 2019 un protocollo operativo tra le Istituzioni competenti: Regione, Comune, Città metropolitana, Asl, al quale hanno contribuito anche Ispra, ministero della Salute, che prevede anche l’ausilio delle Forze dell’ordine nazionali. È in tale perimetro che si opera, ciascuno nel rispetto dei compiti assegnati dal protocollo operativo». Lo afferma in una nota la vicesindaca della città metropolitana di Roma Teresa Zotta.

  

«Stigmatizziamo con forza quanto accaduto ieri in via Gregorio VII: la Polizia metropolitana opera a valle del processo decisionale, in capo a Regione e Comune, ed è tenuta esclusivamente alle operazioni materiali di cattura dei cinghiali, o con le gabbie o con la teleanestesia, utilizzando dardi sparati con carabina il cui quantitativo del narcotico è stabilito dai veterinari presenti, in ragione della stazza dell’animale, al fine di consentirne la sola sedazione, per il successivo prelievo dell’animale in sicurezza», continua Zotta nella nota.

«Appena avuto notizia dal comandante della Polizia provinciale dell’operazione in atto ho raccomandato la massima cautela e attenzione affinché tutto fosse condotto nel rispetto massimo del protocollo e con la professionalità che contraddistingue gli agenti. Chi opera all’interno di un quadro condiviso, svolgendo unicamente i propri doveri istituzionali, con l’obiettivo primario di garantire la pubblica sicurezza ai cittadini, non può essere aggredito nè essere ritenuto diretto responsabile», conclude la vicesindaca della Città metropolitana di Roma/