niente letti

I nuovi posti in terapia intensiva? Nel 2021

Antonio Sbraga

È ancora poco «estensiva» l’annunciata implementazione dei nuovi posti letto di Terapia Intensiva nel Lazio. Sei mesi dopo l’avvio delle prime due fasi (con l’ordinanza 3652 del marzo scorso), che durante il picco della pandemia hanno portato complessivamente all’apertura di 129 letti nuovi, incrementando fino a quota 692 i posti a disposizione della Regione (prima dell’emergenza Covid erano «563, pari a 0,10 posti letto per 1000 abitanti»), ancora non entra nella fase esecutiva l’agognata terza fase. Ossia quella delineata dal decreto legge 34 del 19 maggio scorso sulle «misure urgenti in materia di salute», in cui il Ministero chiede alle Regioni di «garantire l’incremento di attività in regime di ricovero in Terapia Intensiva rendendo strutturale la risposta all’aumento significativo della domanda di assistenza».

 

  

 

Due mesi dopo, il 21 luglio scorso, la Regione ha varato il decreto 96 con il nuovo «Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera in emergenza Covid», indicando «282 posti aggiuntivi di Terapia intensiva e 412 di Semi-Intensiva». Ma, quasi 2 mesi dopo il varo di quel decreto, ancora non ci sono molte date certe sull’annunciato potenziamento, come teme il segretario di Cisl Medici Lazio, Luciano Cifaldi, nella lettera aperta inviata all’assessore regionale alla sanità, Alessio D’Amato: «Sono stati realizzati questi posti letto? Ovvero, nel caso di una progettualità ancora in corso, quale è lo stato dell’arte ad oggi?» chiede, infatti, Cifaldi. Ma, in assenza di una risposta diretta da parte della Regione Il Tempo ha iniziato a chiedere direttamente alle Asl e alle aziende ospedaliere. E la prima risposta arrivata già rimanda al prossimo anno per poter avere l’effettiva disponibilità dei posti letto aggiuntivi indicati, come nel caso dei 9 posti in più per la Terapia intensiva e i 12 di semi-intensiva per l’ospedale Grassi di Ostia. «Per i 9 posti letto di terapia intensiva in aggiunta ai 10 posti letto già attivi si è predisposto un progetto di fattibilità come richiesto dalla Regione e ivi inviato - spiega Simona Amato, direttore sanitario aziendale dell’Asl Roma 3 - La Regione dovrà decidere le modalità di esecuzione e di acquisizione attrezzature e affidamenti lavori, che per il nostro progetto quotano circa 2.100.000 euro e necessitano di circa tre mesi di lavoro. Ciò premesso - conclude Amato - al momento abbiamo 10 posti letto attivi con un tasso di occupazione dell'80%. Per i 12 posti letto di subintensiva alcuni lavori sono stati già fatti: per il completamento e il relativo allestimento siamo in attesa del finanziamento delle tecnologie». L’importo preventivato è di 680 mila euro per le attrezzature elettromedicali dei 12 posti di terapia semi-intensiva e altri 580 mila euro per i 9 di terapia intensiva, con un costo complessivo dei lavori da finanziare per 3 milioni e 775 mila euro. Nel frattempo nel Lazio «ci risulta che i letti in ospedale stiano tornando a riempirsi e allora - domanda Cifaldi - siamo sicuri che gli ospedali individuati come Covid siano sufficienti nel numero di posti letto dedicati?».