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Beatrice Ion e il padre in Comune dopo l'aggressione: grazie per la solidarietà

Massimiliano Gobbi

Questa mattina, il sindaco di Ardea, Mario Savarese, il vicesindaco Morris Orakian e il presidente della Consulta per il superamento dell'handicap, Wiilliam Spina, hanno avuto piacere di conoscere il signor Ion e sua figlia Beatrice, aggrediti giovedì sera a Tor San Lorenzo, di fronte al cancello della loro abitazione in via delle Robinie.​

Punta di diamante della nazionale italiana di basket paralimpico, Beatrice Ion, 23 anni, di origini romene, vive in Italia da 16 anni, da 6 è cittadina italiana. Ora si trova a Tor San Lorenzo da circa un anno con i suoi genitori, attualmente è  tesserata per l’Amicacci Giulianova, società sportiva paralimpica di basket il carrozzina, militante in Serie A e frequenta la facoltà di scienze della comunicazione all'università di Teramo.​

«Ringrazio tutta la comunità di Ardea per la grande solidarietà manifestata in questi giorni - ha dichiarato Beatrice - indossare oggi  la fascia da primo cittadino è stato un vero onore e per questo vi ringrazio. In questi giorni sono stata invasa da messaggi di conforto da volti noti del Paese e gente comune, è stato bellissimo sentire tutto questo affetto intorno alla mia famiglia. Non posso che ringraziarvi tutti uno ad uno. Ho vissuto attimi drammatici per un'aggressione a sfondo razzista, toppo spesso questi fatti passano in secondo piano ed è giusto far sapere a tutti quello che succede​. Non bisogna mai abbassare la guardia, e rendere pubblici gli episodi di questo tipo per alzare il livello culturale e migliorare il nostro Paese a combattere ogni forma di razzismo. Sono una cittadina italiana e indosso con orgoglio e impegno la maglia della nazionale italiana, oggi sono qui ad Ardea grazie all'Amministrazione che mi ha invitata per testimoniare la grande vicinanza della città . Un grazie anche alla  redazione de Il Tempo per avermi messo in contatto con l'ente comunale». ​​
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«L'intera comunità di Ardea è orgogliosa di annoverare Beatrice tra i propri cittadini - ha dichiarato il sindaco Savarese - tutta l'Amministrazione si stringe intorno all'atleta Beatrice Ion e al padre che, giovedì scorso, sono stati oggetto di una vergogna aggressione fisica e verbale a sfondo razziale». ​​«E’ incredibile dover assistere ancora oggi ad episodi di violenza, razzismo ed odio che non rappresentano in nessun modo la nostra comunità e i valori di cui si fa portatrice - hanno aggiunto dall'Amministrazione -  pertanto l'ente prende le distanze da tale genere di comportamenti, da denunciare e isolare. Auguriano una pronta guarigione per entrambi e che le autorità possano identificare i responsabili il prima possibile. Siamo estremamente costernati per la vicenda ed esprimiamo il nostro rincrescimento a nome della comunità di Ardea». ​​
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«Abbiamo organizzato questo incontro - dichiara il vicesindaco Morris Orakian - per  poter testimoniare la nostra vicinanza alla famiglia e cercare di superare il dolore di questa vicenda. Certi episodi devono essere letti come un malessere del tessuto sociale, quindi non solo il caso singolo, ma come sia responsabilità delle amministrazioni tutte, infondere cultura alle nuove generazioni, così da incrinare ogni forma razziale e discriminante».​​