crisi capitale

A Roma arrivano i turisti ma gli alberghi sono ancora chiusi

Damiana Verucci

Una coppia di inglesi in una camera d’albergo, un’altra in un altro e poi qualche timido segnale di interesse per le prossime settimane da parte di francesi e tedeschi, turisti europei che si stanno riaffacciando a Roma. Tutto è ancora incerto sul piano del turismo, non si sa ancora neanche quali tratte aeree ripartiranno e quali ancora no e poi ci sono le regole, diverse per ogni Regione, che rendono ancora meno invogliante venire in Italia. Eppure, nella Capitale, qualcosa si muove sebbene si tratti davvero di una goccia nel mare. Si parla, infatti, di una media di due camere prenotate su 100 e si tratta al momento di turisti europei, niente si muove invece sul fronte extra Europa, tanto meno dall'Asia, ma neanche ancora dall'America e per Roma gli americani sono sempre stati i turisti più dispendiosi e quindi più appetibili.

Nell'hotel di Francesco Gatti, presidente di Assohotel-Confesercenti, sabato scorso sono arrivati una coppia di inglesi che hanno pernottato tre giorni e sono stati accolti con lo champagne e una grande festa. «Non potevamo certo non ringraziarli per essere stati i primi dopo 4 mesi di fermo forzato. Dopo un lungo periodo di silenzio e camere vuote, con solo qualche limitata presenza di clienti italiani a Roma per lavoro, si registra un primo segnale positivo con il ritorno dei primi turisti stranieri«». A loro è andato anche un servizio spa in omaggio che diventerà peraltro sempre più prassi consolidata negli alberghi 4/5 stelle per invogliare i visitatori a tornare. Così come le offerte e i prezzi che in qualche caso si abbasseranno sebbene non tutti gli operatori abbiano abbracciato questa politica.

  

«È a discrezione del titolare dell'hotel – fa sapere Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma – in tanti, tuttavia, abbasseranno il costo medio di una camera. Quello che più temo ad oggi è che la stragrande maggioranza delle strutture resterà chiusa perché non c'è alcuna intenzione di riaprire, specie coloro che hanno un albergo in centro. Le stime parlano di un ritorno degli stranieri non prima di un anno, quelli che prenotano questi giorni una camera rappresentano davvero l'eccezione». Si tratta, tuttavia, di coppie giovani segno che probabilmente è proprio sul turismo giovanile che il turismo dovrà puntare per via di quella incoscienza e minore paura che caratterizza fasce di età sotto i 40 anni. Per il resto i pochi alberghi aperti nella Capitale sono occupati per circa il 10% delle loro capacità e vedono italiani che hanno ricominciato lentamente a viaggiare per lavoro e turisti che ne approfittano per visitare una città ancora piuttosto deserta e quindi approfittare di musei o siti archeologici di solito presi d'assalto.