EMERGENZA CORONAVIRUS

Il Covid-2 hospital Columbus parte tra le polemiche

Daniele Di Mario

È partito questa mattina il Covid-2 hospital Columbus-Gemelli: aperto in appena 7 giorni sono operativi già da oggi 32 posti di malattie infettive e 21 di terapia intensiva. Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, positivo al Covid-19 e in isolamento domiciliare, commenta soddisfatto su Facebook: «Attivo da oggi il Covid2 hospital al Columbus Gemelli, una risposta eccezionale in pochi giorni - scrive - Grazie a tutti gli operatori che sono in prima linea con generosità. Oggi un altro passo concreto nella costruzione della rete contro il coronavirus. Ora avanti in tempi rapidi con l’apertura del Covid3 e Covid4 hospital». Anche l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato, presente questa mattina all’inaugurazione, ha tenuto ringraziare la fondazione policlinico Gemelli «per aver raccolto l’appello lanciato dalla Regione Lazio. Uno sforzo straordinario degli operatori senza precedenti, un sincero ringraziamento e gratitudine a tutti i medici, infermieri e tecnici del policlinico Gemelli e di tutta la rete regionale - sottolinea l’assessore - Stiamo reclutando in tutto il sistema oltre 600 operatori tra professionisti medici e infermieri. Complessivamente avremo 1500 posti ed oltre 200 di terapia intensiva Covid. Siamo in guerra e dobbiamo combattere, ma alla fine vinceremo», conclude. Da oggi, con l’apertura del Covid hospital 2 Columbus, sono disponibili nel Lazio 58 posti letto di terapia intensiva. Inoltre, come spiegato ieri dall’assessore, c’è una fattibilità concreta e operativa anche per un Covid 3 hospital a Roma sud di 80 posti letto di cui 28 di terapia intensiva come spoke dell’Istituto Spallanzani. Infine, è prevista la riconversione di un’intera torre del Policlinico Tor Vergata con ulteriori 80 posti letto dedicati al Covid-19, derivanti dallo svuotamento del reparto di medicina interna e il trasferimento dei pazienti non dimissibili in altre strutture sanitarie. Ma l'opposizione di centrodestra in Consiglio regionale chiede chiarimenti sui costi. Sarebbe il caso che l’assessore alla Sanità del Lazio «comunicasse anche i costi sostenuti dall’amministrazione regionale per l’attivazione dei reparti della clinica Columbus. Oppure non lo fa perché teme che siano decisamente superiori a quelli stimati per la riapertura del Forlanini, di cui è bene precisare, che Fdi chiede la riapertura della sola ala monumentale», dice il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Giancarlo Righini. «Come abbiamo più volte sostenuto, in questo momento di terribile pressione sul sistema sanitario - aggiunge l’esponente di Fratelli d’Italia - sarebbe opportuno investire nella sanità pubblica, anche ragionando in prospettiva ed in funzione di un incremento di strutture e personale per una più diffusa qualità delle cure fornite alla popolazione. In questa fase d’emergenza, alle strutture private accreditate, che contribuiscono alla erogazione di importanti prestazioni mediche, non si può chiedere di fronteggiare una possibile catastrofe delle dimensioni che stiamo vivendo». Il segretario romano del Partito democratico Andrea Casu invita però a evitare polemiche. L'apertura del Covid-2 Hospital che affiancherà lo Spallanzani - spiega - «è una buona notizia per tutti». «I romani stanno combattendo con coraggio - aggiunge Casu - ciascuno facendo il proprio dovere, e chiedono alle istituzioni risposte concrete e immediate, non inutili e dannose polemiche. Grazie al presidente Zingaretti, all’assessore D’Amato, alla Regione Lazio e al policlinico Gemelli per aver offerto in pochi giorni alla nostra città nuovi posti di terapia intensiva fondamentali per fronteggiare Covid 19, adesso basta fakenews sul possibile utilizzo di strutture chiuse e in disuso come il Forlanini e sosteniamo tutti l’impegno della Regione Lazio ad aprire al più presto anche Covid 3 e Covid 4». E sul profilo Facebook della Regione "Salute Lazio" Lazio vengono bollate come fake news le proposte di riapertura del Forlanini. «Bisogna fare chiarezza, perché - si legge nel post - è una campagna di speculazione sulla pelle delle persone, soprattutto in questa fase di emergenza. La verità: il Forlanini era deserto già negli anni ’90 e da allora è senza alcuna forma di manutenzione. Siamo nel 2020, stiamo parlando di una struttura degradata, fatiscente, che in molte aree sta cadendo a pezzi. Creare un reparto attrezzato in pochi giorni, per curare malati gravi, in una struttura che cade a pezzi e da ristrutturare da cima a fondo è da folli».