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Coronavirus a Roma, dimessi i pazienti in contatto con i coniugi cinesi

Carlo Antini
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Sul fronte italiano dell'emergenza coronavirus giungono notizie rassicuranti. Il ricercatore emiliano risultato positivo al test è in buone condizione generali, e soprattutto, non presenta febbre. Restano stabili e in isolamento in terapia intensiva i due coniugi cinesi provenienti da Wuhan. Le venti persone facenti parte della comitiva con cui viaggiavano, invece, verranno dimesse domattina dopo aver terminato il periodo di quarantena. Nessuno di loro presenta sintomi e, specificano i medici dello Spallanzani, sono risultati tutti ripetutamente negativi ai test per la ricerca del virus. In totale nell'ospedale romano sono stati valutati 64 pazienti dall'inizio dell'emergenza, di questi 46 sono stati dimessi dopo l'accertamento. Restano ricoverate 18 persone: 3 sono casi confermati (la coppia cinese e il giovane italiano proveniente dalla Cecchignola) 14 sono pazienti sottoposti a test per la ricerca del nuovo coronavirus in attesa di risultato mentre un solo paziente rimane comunque ricoverato per altri motivi clinici, fanno sapere dallo Spallanzani tramite il bollettino medico giornaliero. Nel frattempo anche il Papa invita a tutti a pregare per i «nostri fratelli cinesi» afflitti da una malattia che il Santo Padre non esista a definire «crudele» auspicando che tutti possano trovare la strada della guarigione «il più presto possibile». E per arginare l'emergenza il governo continua a muoversi su più fronti, a partire da quello dei controlli sanitari negli aeroporti. Dal 5 febbraio sono stati monitorati 6591 voli e oltre 760mila passeggeri, spiega la Protezione Civile. Per nessuno di loro si è resa necessaria l'applicazione del protocollo sanitario. Per approfondire leggi anche: La paura del contagio spinge il telelavoro Dal punto di vista sanitario c'è attesa per la riunione dei ministri della Salute Ue in programma domani a Bruxelles. La task force presieduta da Roberto Speranza, che ha voluto incontrare personalmente l'ambasciatore cinese in Italia, ha messo a punto il dossier che verrà presentato ai colleghi europei con l'obiettivo di trovare una linea comune. Un plauso al suo lavoro, inaspettato, è giunto anche dal leader della Lega, Matteo Salvini, che gli ha riconosciuto «un coraggio che altri suoi colleghi non hanno avuto in questo periodo». Le preoccupazioni restano tante pure in merito all'impatto economico del coronavirus con molte aziende italiane che rischiano di andare in seria difficoltà, così come il comparto del turismo. Il responsabile dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha tentato di infondere fiducia parlando della valutazione di alcuni misure da sottoporre già al prossimo Cdm. Il primo problema «è relativo alle imprese nostrane che producono in Cina con stabilimenti parzialmente aperti o chiusi e poi le imprese che ricevono componentistica dalla Cina», ha spiegato. Fra le ipotesi allo studio anche la sospensione delle rate dei mutui e delle imposizioni fiscali oltre all'individuazione di sistemi incentivanti per riportare la produzione in Italia.

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