l'emergenza

Grillini spaccati sul piano rifiuti

Fernando M. Magliaro

Nessun voto. Sette ore di seduta straordinaria del Consiglio comunale non sono bastate per finire le discussioni e votare gli ordini del giorno proposti da maggioranza e dalle opposizioni. Tutto rimandato alla prossima seduta, fissata per martedì 10. Movimento 5Stelle spaccato fra l'ala «raggiana» arroccata sul «no» a qualsiasi impianto dentro Roma e ii manipolo dei consiglieri comunali allineati sulle posizioni del consigliere regionale Marco Cacciatore, favorevole alle decisioni della Regione. L'impasse dei grillini ha finito per far mancare il numero legale a lungo e così, alle 5 del pomeriggio, seduta chiusa e se ne riparla martedì con i voti sugli ordini del giorno, prima dell'inizio dei lavori sul bilancio. In mezzo alle due fazioni pentastellate, l'amministratore unico di Ama, Stefano Zaghis, che chiede il termovalorizzatore («almeno due») e si muove con Regione Lazio e Ministero della Difesa per chiudere sulle aree, «quattro, una per ogni quadrante della città» in cui realizzare siti di trasferenza.  Per approfondire leggi anche: Raggi-Zingaretti, è guerra sui rifiuti La Regione Lazio e il Ministero dell'Ambiente, invitati a Palazzo Senatorio, hanno evitato di presentarsi. In compenso, presente un folto numero di sindaci dei comuni dell'hinterland romano, fasce tricolori indosso. La seduta è scivolata sulla mezz'ora di dichiarazioni della Raggi che ha accusato direttamente la Regione e il suo presidente, Nicola Zingaretti, di tenere nell'emergenza la Capitale, di inerzia per la mancata approvazione del Piano rifiuti, di adottare provvedimenti «emergenziali». Secondo giro: la Raggi ha ricordato ai sindaci della provincia che 50 di loro si servono di Roma per smaltire i rifiuti e che «parlare di sub-ambito» per i rifiuti (l'autosufficienza di Roma nel suo territorio, ndr) potrebbe essere applicato anche alle «infrastrutture idriche» e che «se il sub-ambito viene portato avanti vuol dire che ciascuno penserà per sé, e questo vale per tutti i comuni della provincia». Terzo attacco della Raggi: dopo aver elencato uno per uno i 50 comuni che usano i Tmb romani per trattare i loro rifiuti, il sindaco ha indicato in Fiumicino il comune più «scroccone»: «Dopo 60 anni di conferimenti nella discarica di Malagrotta ha deciso di conferire i propri rifiuti nei Tmb di Malagrotta»... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI