capitale in emergenza

Ama e Roma Metropolitane, la verità della Raggi

Fernando M. Magliaro

Un’oretta circa: tanto è durata la parte della seduta dell’Assemblea Capitolina dedicata al’analisi del caos di Ama, la municipalizzata dei rifiuti, caos immondizia in strada e caos societario dopo le dimissioni del sesto gruppo di manager dell’era Raggi, il secondo in un solo anno a cadere sui bilanci. Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha riassunto ai consiglieri lo stato dei fatti: non un mea culpa, non una presa di coscienza del deficit di impianti né un prospetto di soluzione per uscire in modo strutturale dall’emergenza che, ciclicamente e a ritmi sempre più ravvicinati e invasivi, lascia Roma sporca e maleodorante. Semplicemente la Raggi - dopo aver ribadito che le colpe sono delle Amministrazioni precedenti - si è limitata all’elencazione mera e semplice del problema: mancano gli impianti. «Ama deve aumentare la differenziata ed estendere il porta a porta per abbattere la quota indifferenziata. L'azienda si deve occupare della... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI