carabiniere ucciso

L'alibi del complice già traballa

Augusto Parboni e Valeria Di Corrado

Un tassello fondamentale, per far luce sulle responsabilità di chi ha ucciso il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, potrebbe arrivare nei prossimi giorni. Sono stati disposti infatti esami anche sul fodero del coltello da 18 centimetri che il 20enne americano Finnegan Lee Elder avrebbe estratto dalla tasca della felpa per pugnalare a morte il carabiniere di 35 anni appena rientrato al lavoro dopo il suo viaggio di nozze. Si tratta di un accertamento scientifico rilevante, poiché è mirato a verificare, tra l’altro, se Gabriel Christian Natale Hjort abbia o meno detto agli investigatori la verità sul suo ruolo nel delitto. Fin dall’inizio, infatti, il 19enne con i capelli biondi ha affermato di non sapere che Elder avesse con sé un coltello da marines e di non essersi accorto che l’amico stava accoltellando Cerciello, poiché in quel momento aveva una colluttazione con il collega della vittima, Andrea Varriale. Parole che adesso saranno confermate o smentite dagli esami tecnici disposti dalla Procura anche sul fodero, sul quale potrebbero esserci sia le impronte digitali di Elder che quelle di Natale... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI