inclusione

"Scriviamoci di più", la festa di fine anno degli studenti dell'Istituto di via dei Papareschi

Maria Grazia Coletti

Tripletta per la chiusura dell’anno scolastico all’Istituto di via dei Papareschi, con la lettura dei racconti vincitori del Concorso letterario “Scriviamoci di più”, il concerto della Band Papareschi e la premiazione dei concorsi/progetti realizzati in nove mesi di studio. A salire in “cattedra”, ieri mattina, è stato l’attore Riccardo Mei che ha dato voce ai racconti scritti da dodici coppie di giovani autori, ciascuna con uno studente diversamente abile, premiate qualche giorno fa a Palazzo Merulana, a Roma, nell’ambito dell’iniziativa che ha avvicinato gli studenti alla scrittura, facilitando l'inclusione scolastica.  “L’alunno normodotato mette a disposizione la sua tecnica ma anche la sua anima, mentre il diversamente abile trova la via per comunicare come non è mai riuscito a fare” ha spiegato il senso del concorso la dirigente scolastica dell’Istituto Papareschi, Marina Rossi. Al concorso aveva partecipato anche l’istituto Telesia, di Telese Terme, di Benevento.  I VINCITORI Al primo posto il testo "Due come noi. Dialogo a più voci sullo sport e l'amicizia", di Sara D'Andrea e Simone Giuranna. Il racconto "Un'amico per caso" di Maria Serratore e Alessandra Di Gangi, si è aggiudicato il Premio per la Stampa. Secondo classificato "Fuga dall'emarginazione" di Monia Cassata e Giulia Marino; terzo, pari merito, "La nuova Atlantide", di Alessandro Carlino e Giovanni Picone e "Un'amicizia inaspettata" di Martina Dominici e Michele Modaffari. Il concorso si è sviluppato grazie ad un progetto ideato e coordinato da Serena Cecconi. “Ho voluto fortemente proporre questo progetto perché - spiega l’autrice del progetto - partecipare alla vita sociale del gruppo classe prima e del contesto lavorativo e sociale poi, sviluppa in ogni individuo una percezione del sé migliore e nelle persone con qualche disabilità ne potenzia enormemente la dimensione progettuale allargando le prospettive future. L’esperienza positiva di questo piccolo tragitto - conclude la Cecconi - la ritroviamo nelle pagine di questo libro, raccolta dei racconti dove le storie sono tutte diverse una dall’altra”.