La cassazione ha deciso

"Camion bar via dai monumenti". E la Raggi ringrazia Marino

Davide Di Santo

È legittima la decisione, presa dal Comune di Roma nel 2014 - quando era sindaco Ignazio Marino - in accordo con il ministero dei Beni Culturali, con cui venne vietata la presenza dei camion bar nel centro storico della Capitale, con l'individuazione di nuovi punti per il commercio. Le sezioni unite civili della Cassazione, con una sentenza depositata oggi, hanno dichiarato inammissibili i ricorsi presentati contro la pronuncia del Consiglio di Stato che, nell'agosto del 2016, confermando un precedente verdetto del Tar Lazio, aveva già respinto le doglianze di quegli imprenditori che si opponevano alla decisione del Campidoglio. Nel 2014 la Giunta Capitolina approvò un accordo di collaborazione con il Mibact per l'istituzione di un tavolo tecnico per il decoro, con l'obiettivo di individuare "aree pubbliche aventi particolare valore architettonico, archeologico, storico-artistico e paesaggistico" in cui "non può ritenersi assentibile l'esercizio del commercio". Successivamente, sulla base delle determinazioni emerse dal tavolo, venne approvato uno schema di accordo interistituzionale tra Roma Capitale e il ministero con cui veniva dichiarata "l'incompatibilità di talune postazioni di esercenti il commercio su area pubblica con le esigenze di tutela culturale di due aree" della città, quali l'area archeologica centrale, con il Colosseo, il Circo Massimo, il Tridente, piazza Navona e l'area del Pantheon. Una delibera venne quindi dedicata all'individuazione di nuovi punti per i camion bar.  "Addio camion bar e bancarelle davanti monumenti e da piazze storiche. Cassazione ha respinto il ricorso degli ambulanti. Ringrazio mio predecessore Ignazio Marino per aver avviato iter. Avanti per il decoro e la legalità nella nostra città", scrive su twitter la sindaca di Roma Virginia Raggi.