Il dossier

Mille euro ad ogni rom. E ai poveri romani nulla

Susanna Novelli

Da mille a tremila euro per rimandare a casa, ammesso che una casa ce l’abbiano, i «nomadi» della Capitale. L’integrazione al Piano nomadi della giunta Raggi, a un anno circa dal via libera, ha di nuovo soltanto la cifra che il Comune, ovvero i romani, devono sborsare per il rimpatrio assistito, in questo caso, degli «ospiti» del Camping River. Il campo andava sgomberato entro il 30 settembre 2017, secondo il piano annunciato in pompa magna da Raggi & Co. Un piano tuttavia già fallito al suo primo «step» e che, come scritto nel testo stesso dell’integrazione approvata in giunta, necessita di «correttivi ed integrazioni». Ecco allora l’aggiunta di un nuovo capoverso che parla di «avviare programmi di rientro assistito volontario, correlati a progetti di inserimento socio-lavorativo e/o abitativo nel Paese di origine». Il tutto «mediante l’erogazione di un contributo economico fino a 1.000 euro per persona singola e fino a 3.000 euro per nucleo familiare». Il testo sottolinea che «le progettualità realizzate nel paese estero, dovranno essere programmate e monitorate in stretta sinergia con il Ministero degli Affari Esteri, la Questura, Prefettura di Roma e gli enti/istituzioni degli Stati di provenienza... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI