metodo mafioso

Roma, maxi blitz al Tiburtino: 39 arresti per droga, armi ed estorsioni

Carlo Antini

Scacco alla "mala" nella periferia est di Roma. Circa 300 carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati dal Nucleo elicotteri, dalle unità cinofile e da militari dell'ottavo Reggimento Lazio, hanno dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare - emessa dal gip del Tribunale su richiesta della Direzione distrettuale antimafia - che ha disposto l'arresto di 39 persone, tutte indagate, a vario titolo, per i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, armi ed estorsioni, aggravati dal metodo mafioso. Quarantasei i provvedimenti di perquisizione. L'operazione è frutto di indagini dei carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Tivoli, avviate nel febbraio del 2016 che hanno delineato l'esistenza di un'organizzazione "dai connotati mafiosi - scrivono gli inquirenti - dedita principalmente alla gestione del monopolio del traffico e dello spaccio di sostanze stupefacenti, nell'area est della Capitale". Ci sono anche 7 donne tra le persone arrestate dai Carabinieri. Le donne aiutavano i mariti nei processi decisionali e avevano un ruolo chiave per veicolare messaggi, nascondere la droga ed eludere i controlli delle forze dell'ordine.