IL BANDO

Per la festa a Piazza Navona tornano Befana e Tredicine

Damiana Verucci

La festa della Befana torna e Tredicine, la nota famiglia degli ambulanti, fa strike con ben 22 postazioni su 48 riconducibili direttamente a loro senza contare quelle ascrivibili ai parenti dai nomi diversi che aumenta inevitabilmente il numero. Del resto il bando, di validità novennale, oggetto di una lunga diatriba dei mesi scorsi tra Primo Municipio e Campidoglio, ha privilegiato il criterio dell'anzianità così come stabilito per la categoria delle Fiere, assegnando di base un punteggio maggiore a chi su quella piazza c'è da sempre. Presto detto: i Tredicine hanno conquistato le postazioni e dopo tre anni, di fatto, di assenza, torneranno a farla da padroni sulla piazza più ambita di sempre sotto le feste di Natale. Sulle 28 postazioni dedicate al commercio su area pubblica risuonano i nomi di Donatella, Mario, Dino, Elio, Alfiero, Stefano e Mario Tredicine. Per quanto riguarda i banchi per la vendita di alberi di Natale, addobbi natalizi e presepi due banchi saranno gestiti da Donatella Tredicine e uno da Mario. Sei, invece, le postazioni di giocattoli, sempre a nome Tredicine, mentre 13 sono quelle assegnate loro nella categoria «dolciumi». Anche la vendita dei palloncini porta la loro firma con tre spazi affidati. Buco per le attività artigianali, che in teoria dovrebbero essere il fiore all'occhiello di una festa tradizionale, con solo nove attività artigianali su un totale di venti messe a bando. Resta il nodo delle onlus che dovranno andare a riempire le altre 12 postazioni su piazza, oggetto di un secondo bando visto che il primo era andato a vuoto. Il nuovo disciplinare stabilito per la festa della Befana prevede dei criteri più rigidi di qualità della merce in vendita così come dell'alimentare, si tratterà ora di farli rispettare. L'assessore al commercio, Adriano Meloni, ha promesso più vigili in piazza a controllare consapevole che gli occhi saranno puntati su questa festa dopo anni di assenza e varie polemiche che l'hanno accompagnata soprattutto da parte del I Municipio che aveva proposto, per evitare anche che i banchi fossero assegnati ai soliti noti, di cambiare denominazione da fiera a festa. Proposta rigettata al mittente dalla commissione capitolina.