LE INDAGINI

Via Curtatone, blitz della Digos nel palazzo sgomberato

Silvia Sfregola

Mentre il Viminale sta studiando una road map per gestire l'emergenza abitativa, la procura di Roma apre un'inchiesta per verificare possibili speculazioni e possibili giri di racket nello stabile occupato di via curtatone, da cui erano stati cacciati i migranti sgomberati da piazza Indipendenza a Roma. E la sindaca Virginia Raggi mostra durezza du Facebook: "Il Comune sta facendo la sua parte ma deve essere chiaro che non dovranno essere tollerate nuove occupazioni: su questo, gli interventi per ristabilire la legalità da parte delle forze dell'ordine avranno il pieno sostegno dell'amministrazione capitolina". L'indagine di via curtatone nasce dopo il ritrovamento di ricevute nell'edificio che farebbero pensare all'organizzazione di un sistema di riscossione di affitti per l'alloggio nel palazzo a due passi dalla stazione Termini. L'ipotesi di reato è favoreggiamento dell'immigrazione. La Digos oggi ha iniziato un sopralluogo dell'edificio. E' la prima volta che gli agenti entrano nello stabile a due passi dalla stazione Termini. Il palazzo della Se.A è stato posto sotto sequestro immediatamente dopo l'evacuazione; gli unici ad essere entrati sono stati gli avvocati della proprietà. Il lavoro degli investigatori durerà almeno fino a domani: è stata acquisita la documentazione trovata all'interno dello stabile che sarà con ogni probabilità oggetto di una informativa da inviare ai magistrati di piazzale Clodio. Intanto domani alle 12.30 ci sarà un tavolo interistituzionale in prefettura convocato per trovare una soluzione alle centinaia di rifugiati etiopi ed eritrei. Da sabato alcuni di loro sostano in un angolo di piazza Venezia in sit-in permanente ma molti dormono in strada anche con i bambini. In settimana è prevista una riunione tra la sindaca e il ministro dell'Interno, Marco Minniti. Il vertice, che verterà sui temi caldi degli ultimi giorni - migranti, accoglienza e politiche abitative - è stata chiesta dal Campidoglio. Durante l'incontro con il ministro, Raggi sottolineerà la necessità che i sindaci vengano coinvolti prima nella definizione delle strategie sulla gestione dei migranti e dell'assistenza."Duecentomila abitazioni vuote, oltre diecimila persone in lista d'attesa addirittura da decenni per un alloggio popolare e lo scandalo delle occupazioni abusive di centinaia di immobili. Questi sono i numeri di Roma; questo è il vero volto dell'emergenza abitativa e la conseguenza di politiche dell'accoglienza totalmente inadeguate rispetto alla realtà di questi anni - scrive sui social - Il Governo dovrebbe studiare misure urgenti per disincentivare il fenomeno degli immobili sfitti o invenduti. Il governo, inoltre, ha a sua disposizione un immenso patrimonio che potrebbe mettere a disposizione dei Comuni per superare l'emergenza abitativa: basterebbe potenziare l'attuazione del federalismo demaniale". Ieri al Viminale si è tenuto un tavolo tecnico preliminare per tracciare un percorso e mettere a punto una strategia. Il ministro dell'Interno, Marco Minniti ha esaminato con i suoi collaboratori come definire le linee guida. Al centro anche, ma non solo, il tema dei migranti. Due i punti fermi: tra le disposizioni quella di non autorizzare gli sgomberi se prima non è stata concordata una sistemazione dove alloggiare chi ne ha diritto. Tra le ipotesi allo studio dei tecnici ministeriali, la requisizione di immobili pubblici abbandonati o case requisite alle mafie. Obiettivo del Viminale, comunque, è quello di conciliare le diverse necessità ed esigenze facendo dialogare tutte le parti in causa nella gestione dell'emergenza. Da Pesaro lo stesso Minniti, parlando più in generale dell'emergenza migranti, confessa: "Ad un certo momento ho avuto paura che davanti all'ondata migratoria e alle problematiche di gestione dei flussi avanzate dei sindaci ho temuto che ci fosse un rischio per la tenuta democratica del Paese. Per questo dovevamo agire come abbiamo fatto".