LE OKKUPAZIONI

Palazzo Curtatone, la beffa e la stangata

Francesca Musacchio

Per il momento l’unico danno che si può quantificare è quello rappresentato dal pagamento delle utenze e delle tasse di proprietà per quattro anni. La cifra supera i 3 milioni di euro, ma una volta ripreso possesso dell’immobile, i proprietari del palazzo in via Curtatone potrebbe trovare altre amare e costose sorprese. L’occupazione andata avanti per quattro anni, infatti, ha creato un danno patrimoniale considerevole agli investitori di Idea Fimit, una società di gestione del risparmio che si occupa di fondi di investimento immobiliari. I quotisti di riferimento del Fondo sono investitori istituzionali italiani e Fondi pensione a cui spetterà il compito di salvare ciò che potrà essere salvato dopo gli anni durante i quali centinaia di immigrati hanno abitato alloggiato nell’edificio. L'immobile di prestigio, collocato al centro di Roma a due passi da stazione Termini e davanti alla sede del Consiglio superiore della magistratura, è anche soggetto a vincolo da parte della Sovrintendenza dei Beni Architettonici. Al suo interno, almeno fino all’occupazione, erano presenti elementi di particolare pregio storico e artistico, tra cui mosaici, quadri, orologi di prestigio e un piccolo museo. Materiale che adesso non è chiaro che fine abbia fatto. Occorrerà infatti attendere il dissequestro dell’immobile e la riconsegna ai legittimi proprietari che solo allora potranno quantificare i danni. Nel frattempo si continuano a pagare utenze e forse nessuno mai risarcirà il danno. Nonostante questo, il pericolo maggiore è stato scampato. Il palazzo, sede storica della ex Federcosorzi con un valore di mercato tra i 75 e gli 80 milioni di euro, poteva bruciare o scoppiare da un momento all’altro a causa della presenza di decine di bombole a gas usate dagli immigrati per cucinare. L’allarme era arrivato già nel 2015, quando... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI