TRASFERITO DA ROMA A L'AQUILA

Parroco ha una storia con una donna sposata. Risarcito il marito depresso

Riccardo Di Vanna

Lui, lei e il parroco della chiesa di quartiere. Un triangolo a tinte forti per il quale la moglie fedifraga è stata condannata a versare al coniuge un risarcimento da 15 mila euro. La decisione è stata presa dai giudici della prima sezione civile del tribunale di Roma, con una sentenza che però, per lo sposo tradito, ha il sapore della beffa. L’uomo, che oltre alla moglie ha citato in giudizio anche il religioso, si è visto respingere l’istanza risarcitoria presentata nei confronti dell’amante della sua signora. Come se non bastasse, il padre di famiglia, è stato condannato a corrispondere al sacerdote la somma di 3 e 200 euro per le spese processuali. Il prelato, sebbene tenuto a osservare il celibato, essendo terzo rispetto alla coppia, non sarebbe responsabile delle conseguenze patite dal marito per via della relazione extraconiugale della compagna.  La vicenda risale al 2008, quando il don, prestava la sua opera come vice-parroco in una chiesa nel quartiere Alessandrino. La love story con la parrocchiana, forse ancora prima di essere scoperta dal coniuge, era finita sulla bocca di tutti. L’adulterio, in altre parole, si sarebbe svolto “in forma pubblica”, tanto che la voce dell’insolito rapporto circolava – e circola ancora, a distanza di anni- tra i fedeli e gli abitanti della zona. Una circostanza che, insieme alla particolare ruolo ricoperto dall’amante, avrebbe contribuito a ledere “il decoro e l’onore” del lo sposo. Quest’ultimo, assistito dall’avvocato Daniele Di Nunzio e Giuseppe Di Nardo, proprio per la vicenda che lo ha investito, ha sofferto a lungo fino a cadere in depressione.  Il sacerdote, dal canto suo, ha già lasciato la capitale da tempo, dopo essere stato destinato alla cura delle anime di una comunità in provincia dell’Aquila. “Il nostro assistito dovrà pagare le spese processuali all’uomo che per anni ha avuto una relazione con sua moglie, nonostante il giudice abbia accertato che tale relazione ha determinato un grave danno al marito - hanno dichiarato gli avvocati Daniele di Nunzio e Giuseppe Di Nardo – è una profonda ingiustizia”. I legali dell’uomo attendono ora che la Chiesa adotti provvedimenti nei confronti del parroco che avrebbe contribuito a rovinare una famiglia. Proprio per questo, i due legali dell’uomo hanno già inviato una lettera alla Cei e sei missive a due monsignori. Richieste che, almeno per il momento, non sembrano essere state accolte.