IN AULA IL 30 GIUGNO

Processo Marra, Raggi testimonieràLa sindaca: "Se rinviata a giudizio non mi dimetto"

Silvia Sfregola

La sindaca di Roma, Virginia Raggi, potrà testimoniare al processo che vede imputati per concorso in corruzione il suo ex braccio destro, Raffaele Marra, già capo del Personale in Campidoglio, e l'imprenditore Sergio Scarpellini. Nonostante l'opposizione della Procura, i giudici della seconda sezione penale del tribunale hanno stabilito che dieci testimoni a scelta, tra quelli indicati in lista, per ciascuno degli imputati potranno essere citati in aula. E gli avvocati Fabrizio Merluzzi e Francesco Scacchi, difensori di Marra, hanno confermato l'intenzione di convocare la sindaca che con molta probabilità sarà in aula il 30 giugno. "Se rinviata a giudizio non mi dimetterò" ha affermato la sindaca a margine del Convegno sull'economia sostenibile al quale ha partecipato in Vaticano. Alle domande dei giornalisti che la incalzavano su questo argomento la sindaca ha poi confermato la sua posizione, aggiungendo: "state ragionando su delle ipotesi, non sui fatti". Al Convegno ha partecipato anche il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, che a proposito della vicenda giudiziaria, interpellato sulla possibilità che la sindaca possa essere rinviata a giudizio, ha risposto secco: "Nel caso faremo ciò che il nostro codice etico stabilisce". Virginia Raggi sarà dunque presente al processo Marra-Scarpellini, e oggi ha spiegato le sue motivazioni. "Testimoniare è un dovere previsto dal codice. Andrò lì come per un dovere". Stando al calendario delle udienze stabilito dal tribunale, il dibattimento entrerà nel vivo il 20 giugno prossimo con il deposito, salvo proroghe, delle trascrizioni delle intercettazioni. Il 22 e il 27 giugno sono date riservate all'audizione di testimoni convocati dal pm Barbara Zuin. Il 30 giugno, invece, saranno sentiti i primi cinque testimoni delle difese Marra e Scarpellini e quella potrebbe essere una delle date riservate proprio all'audizione della sindaca. Marra e Scarpellini, attualmente agli arresti domiciliari, erano anche oggi presenti in aula. Al centro della vicenda, c'è la compravendita di un appartamento in via dei Prati Fiscali che l'ex dirigente comunale ha acquistato nel 2013 e intestato alla moglie, contando su un sostanzioso contributo di Scarpellini pari a 367mila euro usciti dai conti correnti personali dell'imprenditore. La sindaca è indagata anche in un procedimento collegato. È infatti accusata di abuso d'ufficio e falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello di Raffaele, all'interno del dipartimento capitolino al turismo.