IL DELITTO AL COLLATINO

Processo Varani, Foffo condannato a 30 anni

Silvia Sfregola

Trent'anni di reclusione: è la condanna arrivata nel processo con rito abbreviato a carico di Manuel Foffo, reo confesso dell'omicidio di Luca Varani. Foffo è ritenuto colpevole di omicidio volontario aggravato da crudeltà. Arriva così la prima condanna per l'omicidio del 23enne ucciso il 4 marzo di un anno fa al termine di un festino a base di alcol e droga in un appartamento della Capitale, zona Collatino. Il gup di Roma ha inflitto 30 anni col rito abbreviato a Manuel Foffo (nella foto) che ha confessato ed era imputato del delitto assieme all'amico Marco Prato, che sarà processato invece con il rito ordinario. I due imputati, entrambi trentenni, sono detenuti. I difensori di Foffo hanno prodotto una serie corposa di documenti medici, in particolare consulenze psichiatriche e tossicologiche, da cui risulta per il loro assistito una "capacità di intendere e di volere grandemente scemata dall'uso cronicizzato di droghe e sostanze alcoliche". Ben diversa la scelta di Prato, che vuole giocarsi la partita davanti alla Corte d'assise, passando evidentemente per tutti i gradi di giudizio. Varani venne seviziato per ore, in un gioco sadico e spietato che gli diede una morte lenta e atroce. Fu messo in condizione di non potersi difendere perché stordito dall'alcover, un farmaco somministratogli a tradimento con il cocktail che gli fu offerto appena arrivato nell'appartamento di via Igino Giordani. I risultati dell'esame autoptico L'autopsia parlò di Varani morto per uno choc dovuto al dissanguamento, quindi non per le conseguenze dirette di una singola coltellata che lo ha raggiunto al torace. La lama trovata conficcata sul tronco del ragazzo non avrebbe trafitto il cuore ma avrebbe perforato il polmone sinistro. Il medico legale riscontrò sul corpo una trentina tra ferite da arma da taglio, colpi da punta e martellate, per la maggior parte concentrati sull'addome e sul collo. Per gli investigatori, molte delle ferite sarebbero state inferte da Foffo e Prato con crudeltà al solo scopo di far soffrire il giovane. E dalle indagini emerse inoltre che i due imputati, prima di uccidere Varani avevano passato ore a scegliere e individuare una potenziale vittima tra i numerosi amici contattati e invitati a presentarsi in quella casa dove era in corso un party a base di alcol e cocaina. Le indagini Secondo le indagini, Foffo e Prato ventiquattro ore prima di Varani avevano invitato almeno altre due persone: Giacomo e Alex. Il primo sarebbe stato narcotizzato da Prato con un sonnifero nel bicchiere - come riferì Foffo al pm -, mentre l'altro rifiutò di bere il superalcolico che gli venne offerto non appena messo piede in quella casa giovedi' 3 marzo alle 5 del mattino. Sia Giacomo che Alex lasciarono senza problemi quell'appartamento. E così la scelta di Foffo e Prato cadde su Varani, che rispose positivamente alle telefonate di invito del secondo, andando cosi' incontro inconsapevolmente alla morte.