BAGNO DI FOLLA

Papa Francesco dagli studenti dell'Università Roma Tre: La mancanza di lavoro porta terrorismo

Silvia Sfregola

Il lavoro che non c'è, la politica che non fa appieno il proprio dovere, i fenomeni migratori, l'esclusione che porta a drammi quali i suicidi e il terrorismo. È un messaggio dal forte contenuto sociale quello di Papa Francesco, che in visita all'Università Roma Tre, per incontrare la comunità dell'Ateneo, ha deciso di parlare a braccio rispondendo alle domande degli studenti. "In un società dove la politica si è abbassata tanto, e sto parlando della società mondiale, non solo di qui, si perde il senso della convivenza sociale", ammonisce Bergoglio, facendo esplicito riferimento ai media, agli insulti sui giornali e ai dibattiti in tv dove ci si interrompe. "Dove non c'è il dialogo c'è violenza", sottolinea il Pontefice, invitando alla coesione. E si lascia anche andare a una battuta: "Dobbiamo sempre cercare l'unità. Non il giornale". Ma il discorso è serio: "Quando c'è economia liquida c'è mancanza di lavoro, c'è disoccupazione", e ciò ha costi sociali altissimi, perché porta a suicidi, ?provoca che uno si arruola in un esercito terroristico così trova un senso alla propria vita". Un problema soprattutto per i più giovani, come la platea di studenti che acclama il Papa. "Come si può pensare - rimarca Bergoglio - che i Paesi sviluppati abbiano una disoccupazione giovanile così forte?". E parlando di emergenze sociali, non è mancato un riferimento ai migranti. "Le migrazioni non sono un pericolo, sono una sfida per crescere", ma quella di Bergoglio "non è politica partitistica, dico le cose come le vedo. C'è la guerra, c'è la fame". E allora "ogni Paese deve vedere che possibilità ha di accogliere, ma tutti devono farlo", i migranti "sono uomini e donne come noi", "bisogna integrarli", e "fare uno scambio di culture", perché "questo toglie la paura". Il discorso di Papa Francesco, applaudito a più riprese dai giovani dell'UniTre, che all'inizio dell'incontro hanno fatto a gara per stringergli la mano, rivolgergli la parola o fare un selfie con lui, ha ricevuto anche il plauso della ministra dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, presente alla cerimonia. "Da Papa Francesco abbiamo ascoltato parole di grande profondità e forza morale", ha sottolineato, "con il suo intervento ci ha consegnato un messaggio centrato sul rispetto reciproco, sull'importanza del linguaggio che non deve mai divenire strumento di discriminazione o sopraffazione, sul valore dell'ascolto e del dialogo, sulla ricerca dell'unità nelle diversità. È stata una importante lezione di cultura politica e di etica nell'esercizio della responsabilità pubblica per le studentesse e gli studenti, per i docenti e le personalità presenti e per la politica tutta".