DEGRADO CAPITALE

Notti di trans e prostitute davanti a Santa Balbina Il parroco non ci sta

Valentina Conti

«La notte ci chiudiamo dentro. Arrivano con un camion che si ferma all'imbocco della via dall'altro lato, lì dove inizia. Fanno scendere le ragazze, parecchie, anche giovani. Poi è un via vai di auto parcheggiate, spesso anche fin dal pomeriggio. Vediamo tutti i giorni questo spettacolo, e siamo inermi». A parlare è suor Giuditta della comunità religiosa delle Suore Francescane dei Sacri Cuori. Mentre ci spiega la situazione, un'auto si piazza indisturbata al lato della chiesa sulla via facendo retromarcia. Sono le 15, intorno non c'è anima viva, nessun controllo. Ci siamo stati diverse volte negli ultimi mesi, documentando sempre le stesse scene, di sera la carenza di illuminazione è un dato di fatto.  Torniamo a parlare della Basilica di Santa Balbina all'Aventino. Ne avevamo raccontato su queste pagine il degrado dopo anni di abbandono. Il Comitato di cittadini, nato spontaneamente per far fronte al recupero della storica chiesa, aveva denunciato la prostituzione dilagante e fuori controllo su via di Santa Balbina. Le cose sono di gran lunga peggiorate nelle ultime settimane. Tanto da costringere le suore lunedì a spostare la catena sulla salita in direzione dell'ingresso dell'Ipab  -Istituto Santa Margherita, la casa di assistenza per anziani attigua alla chiesa. Per impedire l'accesso alle auto dall'altra parte. Via di Santa Balbina, un’antica via murata che è pure passeggiata archeologica, vincolata paesaggisticamente dall'inizio del secolo scorso. E che invece si sveglia al mattino con un tappeto di preservativi figli di nottate di sesso occasionale e le famiglie con bambini che si trovano a passare di lì impegnati a fare improbabili slalom. Un continuo. Tanto da indurre don Carlo Ambrosio Setti, il delegato delle Suore Francescane dei Sacri Cuori per le problematiche dell'Istituto e della Basilica, ad apporre dei cartelli in bella vista sulla strada. «Non ti chiediamo di pulire ma di non sporcare e di andare in albergo o a casa tua per soddisfare le tue voglie sessuali. Questo luogo non puoi trasformarlo in un postribolo!» si legge. «Ce n'erano diversi, ne sono rimasti solo due. Gli altri li hanno strappati. Ci vengono anche trans qui», spiega don Carlo. «C'è un problema igienico sanitario, di salute, questa storia è una grave questione di degrado. Arrivano con le auto di notte fin sulla piazza davanti la chiesa e lasciano sozzura, preservativi colorati, fazzoletti sporchi di liquido seminale. Ecco perché le suore hanno spostato la catena che già c'era col segnale divieto di accesso più giù. Così da impedire la possibilità di entrare in auto nella via e arrivare alla Basilica: ora ci si può passare in macchina solo per questioni urgenti. Stiamo solo facendo rispettare la legge. Siamo in attesa di avere tutti i permessi per realizzare una recinzione definitiva sull'intera area. Nel parco, le prostitute avevano costruito tre baracche dove ricevevano i clienti, abbiamo messo in sicurezza la zona qualche tempo fa. La via è isolata, vengono qui a prostituirsi tanto nessuno li disturba. Tutto accanto a un luogo di culto. Chiediamo la solidarietà di cittadini e istituzioni. Non vogliamo essere lasciati soli». La sorveglianza? «Le forze dell'ordine non ce la fanno a presidiare una realtà del genere così vasta, certo è che basterebbe una pattuglia a controllare nella rotonda dopo la chiesa. Voglio ringraziare l'Acea che, per mano della sua presidente, ci ha illuminato la facciata: prima era anch'essa tutta buia». Almeno ora ci si accorge che c'è una Basilica. Nei cartelli indicativi delle chiese all'Aventino Santa Balbina non è mai citata.