IL SISMA NELLA CAPITALE

Roma si riversa in strada. Crepe sui muri, traffico in tilt e scuole chiuse

Valentina Conti

Porte di casa che sbattono, lampadari che oscillano, pareti che tremano, piatti che cadono in cucina, sussulti, un turbinio che stavolta sembra non finire più. Alle 7.41 dell’ultima domenica di ottobre, la prima con l’ora legale, Roma si desta sull’onda della paura. Ancora l’incubo del sisma, ancora più forte dello scorso 24 agosto. Urla nei condomini, ai piani alti si balla, si avvisa di non prendere gli ascensori, c’è timore a scendere giù per le scale, si portano gli anziani vicini al riparo. E’ un attimo e ci si ritrova in strada: in migliaia dal centro alla periferia, chi in pigiama chi con indosso i primi vestiti trovati, tutti con il telefonino in mano per sentire i propri cari e ancora il terrore negli occhi. Scatta l’allerta: nelle strade si rincorrono ambulanze, polizia locale e vigili del fuoco. Qualche minuto dopo c’è chi trova rifugio sugli autobus. Sul 23 in direzione San Pietro, pieno di stranieri, un gruppo di donne rom si dimena: “Il teremoto, il teremoto, avete sentito?”. In un baleno l’alert corre sui social, da Ostiense, Eur a Montesacro, dall’Aventino in Prati, da Monteverde all’Esquilino fino a Balduina, Ostia, Centocelle, Prenestina, Tiburtina e le altre zone. Gente radunata nei cortili e nei bar e locali aperti di primo mattino. “Ho la testa che mi scoppia, questa volta è stato terribile. Ti senti impotente, non puoi fare niente davanti all’evidenza”, dice una residente di via Donna Olimpia. Da Vanni in Prati, poco dopo le 8, si fa la fila: “Tanto siamo tutti per strada”, allarga le braccia un signore. Cappuccio e cornetto sono l’unica consolazione del buongiorno di festa. I discorsi si spostano poco dopo sulle panchine: “Stasera dormo dai miei, a Marconi non è sicuro. Aspettiamo, ma quanto ci dovremo convivere con le scosse al cardiopalma?”, dice una ragazza scesa giù. “E vabbè con la storia che Roma sotto è vuota”, si accoda un’altra signora. “Certo che con tutte quelle oscillazioni di stamattina se crolla un lampadario ci si può anche rimanere”. “A Monteverde stavolta tutto silenzio, solo i rumori del sisma, ancora più terrificanti. Nemmeno i cani hanno abbaiato”, racconta un’altra ragazza impaurita. La polizia arriva in un batter di ciglio a Marconi dove è rimasto disallineato un ascensore, fortunatamente vuoto. Numerose le telefonate per richieste di interventi arrivate alla polizia municipale. Una crepa profonda ha scollato letteralmente due palazzi in via Oderisi da Gubbio, sempre nel quartiere Marconi. Crepe anche su parecchi altri evacuati, le più gravi quelle tra due palazzine in Circonvallazione Clodia, in un edificio di via del Vignola, lesioni in uno stabile di via del Caravaggio; chiuse al traffico le aree interessate dai danni. Crepe e cornicioni caduti nella Basilica di San Paolo, poi chiusa per qualche ora per effettuazione di verifiche. Sul posto sono intervenuti vigili del fuoco e polizia locale. Copione simile per la Basilica di San Lorenzo, dove sono caduti calcinacci su una navata che è stata isolata. Ed è stata chiusa, invece, la chiesa di San'Ivo alla Sapienza per danni alla cupola. Il sindaco di Roma Virginia Raggi, non appena si è avvertita la scossa in città, si è messa in contatto con la protezione civile per verificare la situazione, mantenendo un monitoraggio continuo. Chiusa fino a poco prima delle 13 “per verifiche tecniche” la metro A, B e B1, attivato un servizio bus sostitutivo. Cancellati alcuni treni locali. Rimasto al buio un tratto della Galleria Giovanni XXIII in direzione Salaria. Chiuso un tratto della tangenziale, da scalo di San Lorenzo a viale Castrense in direzione San Giovanni per verifiche tecniche sulla strada. Chiusura momentanea anche di via Flaminia, da via Fracassini a via Canini, per la caduta di cornicioni. A Tor Pignattara chiuse al traffico via Gabrio Serbelloni, tra Via Ciro da Urbino e Via Muzio Oddi, per verifiche alla stabilità. Chiuso il ponte di Ariccia. La polizia municipale ha, inoltre, chiuso per due ore e poi riaperto al traffico il cavalcavia di via Chierchia ad Ostia per dei controlli su una crepa. Sul posto gli agenti del Gruppo X Mare e i vigili del fuoco. Verifiche pure sul Colosseo e sull'intera area archeologica capitolina, e in Campidoglio per delle crepe sull'intonaco di due sale. Stop in via precauzionale alle visite al Quirinale. Oltre un centinaio gli interventi effettuati dai vigili del fuoco nella prima parte della giornata, con altri 150 in coda. E domani scuole chiuse, come deciso dal Sindaco, in via precauzionale.