LO SCOOP DE IL TEMPO

A Roberto Benigni tolti 10 punti dalla patente

Francesca Mariani

Cara è costata la "svizzerata" romana al "toscanaccio" Roberto Benigni nel giorno del suo compleanno come testimoniato dallo sccop de Il Tempo. Non solo il ritiro della patente (su cui ora la prefettura dovrà decidere circa i tempi di sospensione), ma anche dieci punti, così come prevede il codice della strada in casi come questi. Si tratta dell'articolo 148, particolarmente severo quando il sorpasso viene effettuato in prossimità di un incrocio o di un semaforo, come avvenuto in piazza Thorvaldsen, su viale delle Belle Arti. Una notizia che ha fatto il giro del mondo. Secondo fonti interne al II Gruppo della Polizia locale di Roma Capitale, l'attore e regista premio Oscar l'avrebbe fatta "proprio grossa". Una manovra azzardata che a Benigni non è riuscita, e che ha attirato l'attenzione di una pattuglia dei vigili urbani in motocicletta appartenente al Gruppo Parioli. Una fila di auto davanti al semaforo in attesa che scatti la luce verde. Un'auto arriva da dietro, ma invece di mettersi in coda e attendere, decide di scartare di lato e sorpassare la fila per assicurarsi la "pole position". Questione di fretta, di poca pazienza, per il codice della strada sanzionabile con una salata contravvenzione: da 163 a 651 euro, la decurtazione di 10 punti dalla patente e la sospensione della stessa da 1 a 3 mesi. Le due ruote bianche e blu della polizia locale intercettano la vettura guidata da Benigni e appena il semaforo scatta lo invitano ad accostare. La sorpresa di trovarsi davanti a Roberto Benigni non ha preso il sopravvento sulla gravità della situazione e sulla scorrettezza automobilistica del toscano che non ha potuto che accettare la contestazione. Un compleanno, per il regista appena sessantaquattrenne, da non dimenticare. Tutt'altra reazione ebbe a settembre del 2015 il "re dei sorcini", Renato Zero, "pizzicato" in sosta vietata dai vigili urbani in via del Governo Vecchio, in una delle strade più suggestive del centro storico della Capitale. Il cantautore romano dopo uno "show" di contestazione, si è però dovuto arrendere e firmare il verbale, non certo come Renato Zero, bensì come Renato Fiacchini, il suo vero nome. Inizialmente, alla vista delle ganasce alla Jeep bianca - intestata ad una società a lui riconducibile - l'autore, in polemica con gli agenti, ha chiamato un fotoreporter di sua conoscenza e una troupe televisiva per immortalare quello che, inizialmente, credeva forse un abuso di potere da parte dei "pizzardoni". Anche nel caso di Renato Zero, come in quello che ha coinvolto giovedì scorso Roberto Benigni, le contravvenzioni sono state elevate dagli uomini della sezione motociclisti del Corpo. In quell'occasione il Comando diramò addirittura una nota stampa per difendere l'operato dei suoi uomini e rassicurare i cittadini della «(...) correttezza dell'operato degli agenti» e per affermare che «nelle medesime condizioni opererà in futuro in identica maniera».