LA MINACCIA ISLAMICA

Una moschea dentro la palestra della scuola

Francesca Musacchio

Una palestra per consentire ai musulmani di pregare. La proposta arriva dal V Municipio, che ha accolto la richiesta di un gruppo di musulmani dopo la chiusura di alcune moschee irregolari. "Abbiamo avuto delle richieste da parte di un gruppo islamico per avere la possibilità di un luogo dove poter pregare il venerdì - ha detto il presidente del Municipio, Gianni Boccuzzi, parlando con Il Tempo - Abbiamo fatto una ricerca in tutto il nostro Municipio e abbiamo identificato una palestra. Abbiamo anche fatto una direttiva di giunta che impegna il dirigente dell’Uosecs a concedere una palestra dalle 12.30 alle 14.30, per farli pregare il venerdì.  E' concordata con tutti quanti, anche con il prefetto, in modo tale che riescano a pregare e non vadano in piazza. Questa, però, è una cosa temporanea". Il luogo che potrebbe ospitare la preghiera dei musulmani si troverebbe a Tor Pignattara, tra via di Acqua Bullicante e via della Maranella. "È la palestra di una scuola - ha aggiunto Boccuzzi - che però è staccata e viene utilizzata da una società sportiva dalle 17 del pomeriggio in poi. Dobbiamo scrivere un accordo in cui loro (i musulmani, ndr) si impegnano a lasciare tutto pulito quando hanno finito di pregare. La direttiva di giunta è già stata fatta, manca questo accordo scritto tra gli uffici e i loro rappresentanti (dei musulmani, ndr)." Dopo la manifestazione con preghiera al Colosseo, e nelle scorse settimane a piazza Vittorio e piazza dei Mirti, le moschee non autorizzate chiuse dai vigili a seguito dell’accertamento di abusi edili, in particolare il cambio di destinazione d’uso dei locali, continuano a far discutere. La notizia della disponibilità del Municipio V a fornire un luogo per la preghiera, non è stata accolta favorevolmente da altri esponenti politici. Fabio Sabbatani Schiuma, capogruppo di Noi con Salvini al Muncipio V, in una nota ha dichiarato: "Il movimento 5 Stelle intende mettere a disposizione palestre scolastiche e spazi pubblici per le preghiere dei musulmani, definendoli strumenti indispensabili di integrazione e presidi di sicurezza e ricchezza per i quartieri del Municipio V. Noi chiediamo ai vigili - continua - ai quali esprimiamo apprezzamento per la chiusura di 3 locali abusivi nel nostro territorio, di continuare a far rispettare la legge, come noi continueremo a segnalare tutte le situazioni di illegalità di queste moschee abusive, causate da chi dimostra solo arroganza e prepotenza. Ricordo poi - conclude - che a Centocelle è stato arrestato uno degli attentatori di Londra. Sono frequentatori di queste moschee abusive alcuni soggetti provenienti dal Medio Oriente, in stretti rapporti con le alte sfere dello Stato islamico e poi infatti arrestati per associazione di tipo terroristico o per apologia degli attentati di Parigi, che propagandano la jihad mediatica". A proposito della chiusura di alcune moschee, il presidente del Muncipio ha chiarito: "Questi luoghi di culto sono stati chiusi proprio perché non rispettavano le normative, l’igiene e la sicurezza. Lo Stato italiano dovrebbe concordare un’ipotetica norma per quello che riguarda queste sale". E ha concluso: "Noi li aiutiamo perché pensiamo che sia giusto il fatto che loro abbiano un posto decente per poter pregare. Questa è una iniziativa temporanea, noi gliela concederemo temporaneamente fino a quando loro non troveranno una giusta sistemazione". La notizia dei sigilli apposti ad alcuni spazi usati come moschee a Roma, è arrivata anche in Egitto, travalicando i confini nazionali. Ieri, l’Osservatorio egiziano Casa delle Fatwe, in una nota, ripresa dall’Agenzia Nova, ha lanciato un monito: "Impedisce ai musulmani di adempiere ai loro rituali religiosi e preghiere e viene percepita come un avvertimento per zittire i centri islamici a Roma". Secondo l’Osservatorio, inoltre, "tali decisioni alimentano sentimenti ostili verso l’Occidente e danno adito a un clima di violenza contro i musulmani nelle società occidentali, oltre ad istigare la violenza contro di loro".