Il racconto di Don Antonio «Festini con sesso e coca»
Partecipava a festini a base di cocaina, nei quali aveva rapporti sessuali con tre ragazzi alla volta, pagando dai 500 ai mille euro. Anche un insospettabile prete è finito nella rete dei gigolò Andrea Santoni (30 anni) e Gianluca Deiana (39 anni), a processo per truffa ed estorsione. Don Antonio, 51 anni, sacerdote e docente universitario, nella sua testimonianza resa davanti ai giudici del Tribunale di Roma, ha raccontato di aver conosciuto Santoni, che si faceva chiamare Daniele, tramite il sito internet "Pianeta escort". «Le prime volte ci siamo visti all’hotel Ergife. Poi una volta è capitato che lì era pieno, perché essendo così grande io non prenotavo e Daniele disse "ti porto a casa mia"». Don Antonio ha ammesso che durante gli incontri facevano uso di cocaina, che la portava Santoni (alias Daniele) e variava dai 2 ai 4 grammi. Si organizzava la festa: il pacchetto completo comprendeva sia la prestazione sessuale che la droga, per un costo di circa 500 euro. Il prelato ha amesso che le strisce le preparava il gigolò, che poi lo aiutava ad assumerla: «Io non lo sapevo fare, a volte ne assumevo anche tanta che...». A questi festini partecipavano fino a tre ragazzi alla volta, ma il prete pagava solo "Daniele", che conosceva da 8 anni e con il quale ha avuto almeno una ventina di incontri. Don Antonio ha poi ammesso di aver avuto altri escort prima di Santoni: «Avevo questo problema». Un’altra testimonianza chiave del dibattimento è quella resa il 17 gennaio scorso da un autore Rai dei programmi di Carlo Conti, Mara Venier e Amadeus, che partecipa in diretta anche a una trasmissione tv. L’uomo ha spiegato di aver avuto rapporti sessuali a pagamento con Santoni, che anche lui conosceva con il nome di Daniele, pagando dai 2 mila ai 10 mila euro. Una volta il gigolò era arrivato al punto di minacciare con un coltello il noto autore televisivo. «Mi disse: se domani non mi porti 40 mila euro, ti metto su tutti i social network, ti posso distruggere», facendo intendere che aveva dei filmati dei loro rapporti sessuali. «Mi minacciò di mettere anche le foto dei miei genitori». A quel punto l’uomo ha cambiato telefono e casa, e ha denunciato tutto ai carabinieri. Il 4 febbraio 2014 scrive al gigolò un messaggio di avvertimento: «Un saluto dall’autore più prestigioso della Rai che ha deciso di liberarsi di un brutto vizio passando anche dalla polizia per non passare più per persone di merda come te».