Lievitati i costi della Nuvola di Fuksas. La Corte dei Conti indaga sulle varianti

Se la data di consegna della Nuvola di Fuksas resta astratta e fumosa, è palpabile e concreto il numero delle varianti che, in totale, ha portato a far lievitare di 34 milioni e mezzo il costo del nuovo centro congressi dell’Eur progettato dall’archistar. Le indagini della Procura della Corte dei conti del Lazio si stanno concentrando proprio sul percorso che ha portato la stazione appaltante Eur spa ad approvare 10 varianti in 6 anni. L’inchiesta è partita da una delibera del 23 aprile scorso che l’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici ha inviato ai magistrati contabili. «L’esecuzione dell’opera è stata caratterizzata da numerose varianti che oltre a determinare un rilevante aumento dell’importo contrattuale – si legge nella deliberazione firmata dal consigliere relatore Giuseppe Borgia – hanno influito sui tempi di realizzazione e comportato l’insorgere di un contenzioso tra stazione appaltante ed appaltatore». Per quanto riguarda i tempi, i lavori (consegnati il 28 gennaio 2008) sarebbero dovuti terminare il 2 dicembre 2010. Quindi, a oggi, hanno accumulato già 4 anni di ritardo. Per quanto riguarda il contenzioso, la Società Italiana per Condotte d’Acqua spa, che si è aggiudicata l’appalto per 221.544.010 euro (più Iva), ha sottoscritto un accordo bonario di 19.650.967 euro in relazione ai maggiori oneri registrati al 31 marzo 2010. Le riserve avanzate dall’appaltatore al 30 settembre 2013 hanno raggiunto un importo complessivo di altri 188 milioni 157 mila euro. «Alcune di tali varianti – spiega la relazione dell’Avcp – appaiono riconducibili a carenze del progetto esecutivo, che si sarebbero potute evitare con un maggior approfondimento». Eppure «le somme più rilevanti sono quelle relative alla progettazione e alla direzione artistica», affidate al raggruppamento di imprese guidato dall’architetto Massimiliano Fuksas. L’Autorità parla di una «sproporzione tra costo dell’opera e spese tecniche». Si tratta di 20 milioni di euro, di cui 4,8 per il progetto preliminare, 1,3 per il progetto definitivo, 5 per quello esecutivo e 4,5 per la direzione artistica. Si era partiti da 1 milione 800 mila euro, poi due integrazioni hanno portato a far lievitare il compenso di due volte e mezzo in più. «Somme che, confrontate alle tariffe professionali – si legge nella delibera – appaiono eccessive, tenuto conto che la direzione artistica può ritenersi, di fatto, una componente della direzione lavori». Il pm della Corte dei conti che coordina le indagini della Guardia di Finanza, ha chiesto anche una consulenza agli ingegneri dell’Avcp, per far luce su quella che potrebbe essere una "nuvola di sprechi ".