L’unica scuola di Nemi rischia di non riaprire
NEMI L'unica scuola di Nemi è a rischio chiusura perché non si riesce a raggiungere il numero minimo per formare alcune classi. I nuovi ragazzi sono troppo pochi. La prima media non ci sarà più, ma i circa nove bambini iscritti saranno trasferiti a Lanuvio presso l'istituto centrale Marianna Dionigi cui fa capo la scuola di Nemi dotata di infanzia, elementari e medie. Da almeno 20 anni la scuola si presenta come un cantiere incompleto, un edificio mai finito con la palestra incastonata tra travi e spesso anche immondizia. Una situazione che Il Tempo ha fotografato molte volte. Dopo i recenti controlli di carabinieri e Asl, è stato fatto qualche intervento ma, ciononostante, diversi sono i genitori che quest'anno porteranno i loro figli a Genzano o in altri comuni limitrofi. La situazione preoccupa molto il consiglio comunale tanto che si è appena tenuta una seduta straordinaria proprio sulla scuola. L'opposizione ha votato a favore di una mozione proposta della maggioranza che si è appellata alle istituzioni più alte, dal presidente e vicepresidente della Regione fino al premier Matteo Renzi affinché salvino l'istituto scolastico di questa comunità. Un paese di montagna, Nemi, eppure non incluso tra i comuni della comunità montana, status che forse avrebbe potuto salvare la scuola. Anche i trasporti non sono efficienti e quindi nonostante abbia un ottimo corpo docente sembra avviarsi verso la chiusura definitiva. L'auspicio collettivo è che chi è in potere di salvare un servizio essenziale per la cittadina possa farlo subito.