Baby squillo, tutti condannati. Dieci anni a Mirko Ieni

Una camera di consiglio lampo e subito la sentenza. Che non ammette interpretazioni. Sono stati tutti condannati gli otto imputati giudicati con il rito abbreviato (e cioè con lo sconto di un terzo della pena per tutti gli imputati) davanti al giudice Costantino De Robbio nell'ambito del primo filone di indagine sulle cosiddette baby squillo che si prostituivano in un appartamento ai Parioli. "L'impianto accusatorio è stato pienamente condiviso dal giudice". Hanno manifestato "grossa soddisfazione" il procuratore aggiunto Maria Monteleone e il pm Cristiana Macchiusi dopo la sentenza. La grossa differenza tra quanto chiesto dall'accusa e quanto deciso dal gup è rappresentata dalla posizione di Mirko Ieni, l'uomo che, secondo i pm, avrebbe reclutato le due minorenni, sfruttandone l'attività di meretricio, mettendo loro a disposizione l'appartamento ai Parioli e una scheda telefonica per procacciare i clienti, fissando gli incontri a pagamento, mantenendo la contabilità delle prestazioni sessuali e incassando pure una quota: per lui era stata sollecitata una condanna a 16 anni e mezzo di carcere, il giudice gliene ha inflitti dieci.   10 anni a Mirko Ieni. Tra di loro anche Mirko Ieni, ritenuto dalla procura colui l'uomo che reclutato le due studentesse e gestito il "traffico". Per lui la condanna è di 10 anni di reclusione e pagamento di 60 mila euro di multa. Sei anni di reclusione e 20 mila euro di multa, invece, alla mamma della più piccola delle due baby squillo. La donna, cui è stata revocata la potestà genitoriale, è stata dichiarata decaduta dalla successione e dovrà risarcire i danni alla figlia, costituitasi parte civile.   Le altre condanne. Nessuna provvisionale è stata disposta dal gup. Favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione minorile, cessione di sostanze stupefacenti, diffusione e detenzione di materiale pedopornografico, sono i reati contestati, a seconda delle posizioni, agli imputati per fatti avvenuti tra il luglio e l'ottobre 2013 nell'inchiesta dell'aggiunto Monteleone e del sostituto Cristiana Macchiusi. Queste le altre condanne: Riccardo Sbarra, commercialista nonché cliente, oltre ad avere avuto rapporti a pagamento con le due minori, deve rispondere anche della detenzione e della cessione di materiale pedopornografico: 6 anni e 30mila euro; Analoga contestazione per Mario Michael De Quattro che risponde anche di un tentativo di estorsione, per aver cercato di farsi consegnare 1.500 euro da una minore dietro la minaccia di diffondere un video che la riprendeva durante un rapporto: 4 anni e 3mila euro; l'imprenditore Marco Galluzzo, oltre ad aver indotto una minore, le avrebbe anche ceduto cocaina: 3 anni, 4 mesi e 8 mila euro; un anno di reclusione e 3 mila euro per Gianluca Sammarone e Francesco Ferraro, gli unici cui è stata concessa la sospensione della pena. Gli imputati sono stati tutti condannati a risarcire le parti civili in sede civile. Sul banco degli imputati anche il caporalmaggiore dell'esercito Nunzio Pizzacalla, accusato di aver reclutato e indotto alla prostituzione una delle due minorenni: 7 anni e 24 mila euro. Accogliendo una richiesta del procuratore aggiunto Maria Monteleone e del pm Cristiana Macchiusi, il giudice ha disposto la confisca dei pc, già a suo tempo sequestrati, che saranno ora affidati ai carabinieri della quarta sezione del reparto operativo per attività di lotta alla pedofilia. Accogliendo una richiesta del procuratore aggiunto e del pm il giudice ha disposto la confisca dei pc, già a suo tempo sequestrati, che saranno ora affidati ai carabinieri della quarta sezione del reparto operativo per attività di lotta alla pedofilia.