Strisce rosa Mamme e bebé senza parcheggio

Un esperimento fallito. Voluti dal sindaco Veltroni, nel 2006, i parcheggi rosa, posti auto dedicati alle gestanti e a chi si trova in compagnia di un bimbo al di sotto dei 12 mesi, stanno lentamente sparendo dalla capitale. Costato 33 mila euro, il progetto di “mobilità solidale”, come lo definì il Comune all’epoca dell’inaugurazione, è naufragato e alcuni degli ottantacinque parcheggi riservati in trentatrè luoghi «ad alta frequentazione sia di mamme in attesa sia di quelle con bimbi appena nati», sono stati sostituiti dalle tradizionali strisce blu. Non solo. Nei pochi posti dove sono rimasti, principalmente in prossimità degli ospedali e in alcuni centri commerciali, nessuno li rispetta. Complice anche una segnaletica ormai completamente sbiadita, sono tanti gli automobilisti che non si fanno problemi a lasciare la macchina negli stalli riservati alle mamme. Il regolamento d’altronde non prevede alcuna multa per i trasgressori e quando tutto è affidato solo al senso civico dei cittadini, i risultati spesso sono assai deludenti. Il Codice della Strada, infatti, non prevede di poter riservare posti auto a favore delle donne in gravidanza né di poter sanzionare la loro occupazione indebita. I parcheggi rosa, quindi, sono ugualmente a pagamento ma, si sa, in una città come Roma, soffocata dal traffico, davanti a un posto libero non si guarda in faccia nessuno. «A volte assistiamo a veri e propri litigi tra le donne in attesa che trovano questi spazi occupati dagli automobilisti indisciplinati che non rispettano l’iniziativa. Noi da questo punto di vista purtroppo non possiamo fare nulla. La scusa più frequente è che sono andati a trovare la moglie in ospedale che ha appena partorito… Questo in ogni caso non gli dà il diritto di parcheggiare sulle strisce rosa» - racconta un ausiliare del traffico nei pressi dell’Isola Tiberina, davanti all’ospedale Fatebenefratelli, dove ci sono tre posti riservati alle mamme. Gli fa eco Francesca, una ragazza di 26 anni al quinto mese di gravidanza: «In altri Paesi una cosa del genere non accadrebbe mai, anche da questo punto di vista siamo indietro anni luce. In Italia non rispettano i posteggi per gli invalidi, figuriamoci quelli per le donne in stato interessante». Facendo un giro per la capitale è raro trovarne uno libero, ancora più difficile e vedere una mamma in attesa o una neo mamma scendere dalla vettura. E pensare che in altre città i parcheggi rosa non sono stati adottati per il timore che la Corte dei Conti rilevi un danno erariale per la realizzazione di segnaletica non conforme. Il codice della strada, infatti, stabilisce con esattezza le categorie veicolari per le quali è prevista la riserva degli stalli di sosta. Inoltre, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sottolineato più volte che il rosa non è previsto dal Codice della Strada che stabilisce chiaramente i colori della segnaletica: bianco, azzurro e giallo (anche alternato con il nero) vietando tutti gli altri.