La comunità ebraica piange Emanuele Pacifici

Aveva dedicato una vita intera alla raccolta di eventi e memorie degli ebrei italiani. Se ne è andato questa mattina alle prime luci dell'alba Emanuele Pacifici, figlio del Rabbino Riccardo Pacifici e di Wanda Abenaim, padre di Riccardo Pacifici, presidente della Comunità Ebraica di Roma.  Grazie al suo lavoro di raccolta ha ricostruito la storia delle Comunità ebraiche italiane, in particolar modo di quelle scomparse, e ha conservato la più ampia documentazione sul rabbinato di Rav Elio Toaff. Custode geloso del suo archivio e della sua biblioteca ha dato la possibilità a tutti - dagli alunni ai professori, dai Rabbini agli uomini di Chiesa - di poter studiare gli avvenimenti che hanno coinvolto l'ebraismo italiano. Il 9 ottobre del 1982 Emanuele Pacifici fu coinvolto nel tragico attentato al Tempio Maggiore di Roma dove morì il piccolo Stefano Gaj Tachè. L'esplosione lo ferì lasciandolo in fin di vita. Venne salvato dai medici dell'ospedale del Fatebefratelli dopo aver lottato per mesi contro la morte. Neppure quell'episodio fermò la sua missione. Emanuele Pacifici continuò per tutta la vita a studiare e a registrare la storia, gli usi e le tradizioni dell'ebraismo italiano. Nato il 15 giugno del 1931, Emanuele Pacifici scampò alla Shoah nascondendosi dai cacciatori nazisti, ospitato nel collegio delle suore di Santa Marta a Settignano (Firenze) quando era ancora un giovane adolescente. Il padre fu catturato a Genova mentre era alla guida della sua Comunità. La madre fu invece catturata nel convento delle suore di Santa Maria Gesù in piazza del Carmine a Firenze. Entrambi i genitori furono trucidati nelle camere a gas di Auschwitz-Birkenau. Finita la guerra, ritrovato da un soldato della Brigata Ebraica all'interno del convento, Emanuele Pacifici tentò di fare l'Alyah (la "salita" verso Israele). Ma una terribile malattia gli impedì di partire. Restò in Italia divenendo uno dei più importanti custodi della memoria ebraica italiana del Novecento. Numerosi i messaggi di vicinanza alla Comunità da parte di associazioni e istituzioni. "La perdita di figure così rappresentative per la vita comunitaria della nostra città prende la forma di un dolore collettivo, che impoverisce tutti noi, la nostra storia, la nostra memoria", ha scritto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, in un messaggio inviato al presidente della Comunità Ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, per la scomparsa del padre. I funerali religiosi si sono tenuti oggi alle 14 all'interno del cimitero ebraico di Prima Porta.