A Piramide il mercato degli "stracciaroli"
Non ha chiuso i battenti neppure il giorno di Natale, per Santo Stefano e Capodanno. Sempre presente all’appello, in barba ai controlli dei vigili. Valigie di roba usata, indumenti, suppellettili raccattate ovunque, utensili, borse e cappelli non proprio all’ultimo grido, ma anche caschi per moto, materiale elettronico, scarpe da uomo e non, ombrelli e occhiali sconquassati. E poi l’area dei profumi taroccati, in fila con le etichette contraffatte sui banchetti di fortuna. Tutti prodotti di dubbia provenienza. Accanto al banco dei libri "old" in pianta stabile ormai da qualche anno. È la novità dell’ultima ora in fatto di illecito commerciale: il mercatino dell’illegalità di Ostiense, approdato sul piazzale di fronte la Piramide da qualche settimana. L’abbiamo visitato qualche giorno prima di Natale, abbiamo monitorato la situazione durante le feste e siamo ritornati ieri. Risultato: un copione che sta diventando inossidabile. Alcuni giorni della settimana, come il mercoledì e il sabato, sono più affollati degli altri, con i «banchisti», in grossa percentuale rom e immigrati, rinfoltiti, alla stregua dei curiosi e di chi di scambio e vendita di accattonaggio ci vive. Perché di questo si tratta. Materiali di scarto, second hand di rovistaggio, esposti in valigie di cartone o in terra su teloni malmessi. Alcune postazioni vendono la stessa "merce" di quella di piazzale dei Partigiani, che continua il suo iter indisturbato. Clienti, per la maggior parte, stranieri. Sotto lo sguardo basito dei romani che passano di lì e vanno a prendere il treno o si dirigono verso la linea B della metro. Dopo lo sgombero del mercato fuorilegge di via della Vasca Navale all’ex Cinodromo lo scorso settembre, con tanto di traffico impazzito e cittadini imbufaliti per la manifestazione rom di protesta capeggiata dal bosniaco Zorro che non ci stava neanche un po’ al pugno duro dei pizzardoni, poi ricollocatosi in via Bastogi, ora a pochi metri di distanza va in scena lo stesso film. Residenti sul piede di guerra. Francesca con suo marito, che abitano in via delle Conce, lo chiamano il suk all’ombra della Piramide: «Una sorta di Porta Portese straniera», spiegano, «solo che la merce è presa direttamente dai cassonetti, si vede ad occhio nudo. Un mercato di immondizia nel centro della città. Se continua così verranno a rubare fin dentro le nostre case». Un incubo ricorrente nelle parole degli abitanti. Massimo e Franca, due bambini a seguito, che abitano su via Ostiense, rimarcano: «Nessuno fa niente da giorni, eppure questa gente continua a mettere le tende sul piazzale. Una marea di roba rubata e chincaglieria… è uno spettacolo. Ma perché tutti fanno finta di niente?». Due euro per una bambola sgangherata, ma anche tanti oggetti a 0,50 euro, sveglie e cd a un euro al pezzo, ma se insisti col sorriso per scendere di prezzo diventa 0,50 euro pure lui. «I saldi degli stracciaroli», commenta un passante sulla sessantina. Le regole, per usare un eufemismo, sono identiche a quelle delle altre "aree commerciali" dove ancora bivaccano simili mercati messi su sull'immondezzaio, come a Collatina e Casilina. Di venditori abusivi ne abbiamo contato oltre una sessantina nei giorni più gremiti. E anche qui sta prendendo piede la pratica della lottizzazione degli spazi su ogni singola postazione, spesso con segni di riferimento sul posto assegnato. Coprono il giardino e il monumento alla Resistenza. Da lontano sembra una specie di mercatino delle pulci con mercanzia alquanto strana. Dai secchioni alle bancarelle. Quelle dei padroni indisturbati che tengono in scacco un quartiere.