Nella chiesa della setta di Pitagora la muffa si «mangia» gli stucchi

Porte e cancelli di monumenti e siti archeologici sbarrati perché soggetti a restauri «lumaca» o semplicemente inaccessibili nunc et semper. Alla prima categoria appartiene l’Excubitorium della VII Coortedei vigili a Trastevere. Alla seconda la basilica neopitagorica di Porta Maggiore, quartiere Labicano- Prenestino. Cominciamo dalla storia di questo sito, considerato unico nel suo genere. Fu scoperto nel 1917 mentre si stava costruendo il viadotto ferroviario per Termini e a livello strada la linea del tram che va sulla Prenestina. Praticamente era ceduto il terreno o meglio una volta della basilica. Fu così che i tecnici della Ferrovia scoprirono sotto ai loro piedi un’aula interrata per un terzo della sua altezza. Scavando, scavando arrivarono al suolo della basilica ben 13 metri sotto. Quando finalmente riuscirono a vedere in tutta la sua bellezza il tesoro che avevano trovato (una sala a tre navate terminante in un ’abside) e ammirare gli stucchi e gli affreschi con soggetti legati ai Misteri Pitagorici compresero l’importanza del luogo strappato all’oblio. Un tempio neopitagorico dove si riunivano gli adepti della setta dei pitagorici nel I secolo d. C. periodo augusteo. Vi si praticavano i culti misterici, riti occulti, i sacrifici d’animali ecc. La pianta della basilica ha ispirato quella della prime chiese paleocristiane. Insomma una meraviglia interrata che potrebbe attrarre migliaia di visitatori. Purtroppo il monumento è interdetto al pubblico per preservarlo a futura memoria. È successo che un parassita, una muffa, sta rosicchiando lentamente e inesorabilmente gli stucchi. Inoltre le vibrazioni dei treni e dei tram che passano vicino e l’acqua filtrata dall’alto hanno indebolito le mura della basilica. Chiusa al pubblico e riaperta solo in situazioni di straordinarietà questa bellezza nascosta è stata vista da poche e fortunate persone. Nel corso degli anni interventi per consolidare e impermeabilizzare l’area ci sono stati ma oggi gli archeologi ci dicono che «i fiati dei visitatori potrebbero favorire la proliferazione della muffa mortifera». E quindi ci accontentiamo di vederla dall’esterno dove il portoncino d’ingresso è sovrastato dal parapetto del viadotto ferroviario pienodi scritte e c’è pure un gabbiotto che avrebbe dovuto essere un Centro di Documentazione ma attualmente abbandonato al suo triste destino. L’Excubitorium della VII Coorte dei Vigili non è molto distante da piazza Sidney Sonnino. Situato a otto metri di profondità era la sede del corpo di guardia distaccato a Trastevere della VII Coorte dei Vigili preposta alla vigilanza e alla prevenzione e spegnimento degli incendi dai tempi di Augusto. Scoperto per caso a metà Ottocento almeno fino al 2011 il sito era fruibile a tutti. Bastava prenotarsi alla visita guidata facendo richieta al Comune di Roma. A metà degli anni Sessanta dopo cento anni di intemperie l’Excubitorium fu protetto da una copertura. Attualmente è chiuso perché in fase di restauro. C’è un progetto che vuole rendere la fruizione del monumento «più accessibile a tutti» eliminando una scala che penalizza i portatori d’handicap. Di fatto però sono due anni che questo monumento, anch’esso unico nel suo genere, è interdetto a chiunque. La chiesa di Santa Maria Antiqua al Foro Romano (VI secolo d. C.) , beato chi l’ha vista. Ci sono intere generazioni di storici dell’arte (i laureati dagli anni Ottanta in poi) che non ci sono mai entrati. E si sono accontentati di studiare i suoi capolavori pittorici bizantini sopravvissuti all’iconoclastia solo sui libri. Santa Maria Antiqua è in restauro perenne. L’anno scorso, non succedeva dal 2004, la chiesa è stata riaperta un paio di settimane e qualche centinaio di fortunati hanno potuto ammirarla. Per l’occasione l’architetto Giuseppe Morganti che guida i lavori ha annunciato: «Pensiamo di concludere il poderoso intervento di recupero dell'intero monumento per il 2013». Non è ancora successo però almeno siamo vicini alla meta.