Le Province del Lazio pronte a fare ricorso

Ilpresidente della provincia di Frosinone, Antonello Iannarilli, che l'altro giorno aveva lasciato per primo il ministero dell'Ambiente anticipando come «vergognoso» il decreto Clini, ha convocato per questa mattina alle 10 tutti i sindaci dei Comuni della provincia, consiglieri regionali e parlamentari eletti in provincia di Frosinone e il presidente della società Aria di Paliano, tra i siti che rientrano nella «lista nera» diffusa lunedì. Raffrontando le volumetrie residue è infatti altamente possibile che il commissario Sottile, cui spetta l'incarico di individuare gli impianti da stressare al massimo delle loro capacità, punterà sia su Paliano che, probabilmente, su Colfelice, sempre in provincia di Frosinone e gestito dalla Società Ambiente Frosinone spa. Nel primo caso, la potenzialità non sfruttata corrisponde - stando alle stime del ministero - a oltre 116mila tonnellate annue (autorizzate 120mila, se ne trattano solo 3mila 285), stesso discorso per Colfelice: a fronte di una quantità di più di 327mila tonnellate che potrebbero essere lavorate, ne figurano all'attivo solo 187mila, quasi altrettante (139mila tonnellate) potrebbero quindi essere accolte. Sempre in termini di dislivello tra capacità già autorizzate e trattamento effettivo, si segnala anche l'impianto della Rida Ambiente srl ad Aprilia in provincia di Latina (173mila tonnellate autorizzate, appena 99mila trattate), e quello della Pontina Ambiente ad Albano Laziale (183mila tonnellate annue autorizzate, solo 115mila lavorate). Quanto basta per prepararsi alla mobilitazione. Sintetizza il presidente Iannarilli: «Clini non ha risposto a tutte le domande, alcune delle quali di primaria importanza - spiega - secondo il Ministro, la nostra Provincia dovrà assorbire circa 255mila tonnellate di rifiuti sul totale di 985mila, dunque il 28% dei rifiuti romani, secondo il decreto, dovranno essere trasportati e trattati qui». Poi «nessuna assicurazione ci è stata data sul fatto che ritornino a Roma i materiali non trattabili e quelli di risulta dopo il trattamento, inoltre non si conosce il quantitativo di materiali che dovrà essere inviato a San Vittore, ma crediamo che si faccia riferimento al totale dei rifiuti trattati». Quindi «annuncio da subito un ricorso al decreto sui rifiuti di Roma». Oggi, poi, si penserà a qualche azione collettiva. Eri. Del.