Croci e candele sotto il ministero «Ladri, tagliatevi i super stipendi»

«Ladri»,«Vergogna», «La sanità non si tocca». La manifestazione-fiaccolata di sindacati e lavoratori di tutti gli ospedali della lista nera del Commissario Bondi contro i tagli alla sanità del Lazio, davanti al Ministero dell'Economia e delle Finanze, aperta dal cartello «Bondi, il Cto non si tocca. Stop ai tagli» e lo striscione degli operatori del San Filippo Neri, muniti anche di pettorine, ieri è stata un fiume in piena. Gli slogan più urlati «San Filippo Neri non si tocca», «Cto non si tocca», con striscioni manifesto a corredo e croci per scandire la fine del servizio sanitario pubblico. Oltre 2.000 persone per gli organizzatori. Personale paramedico, medici, cittadini si sono sfogati in via XX Settembre. San Filippo Neri, Cto, Eastman, Idi, Spallanzani e altre strutture. «No a nuovi tagli, no a chiusure di servizi, no al licenziamento dei precari. La sanità non è un costo, ma un volano per l'economia», recita un volantino a firma di Cgil di Roma e Lazio, Cisl del Lazio e Uil Roma. Tra le candele accese, anche le bandiere di Ugl e Cittadinanza attiva. Istituzioni e amministratori delle strutture ospedaliere pubbliche latitanti. «Diciamo no a dei tagli che Bondi ha solo programmato e che saranno varati dalla prossima Giunta. Non si scherza sulle eccellenze del territorio», dice Ivano Peduzzi, consigliere regionale Fds, che ha portato il suo sostegno ai manifestanti. Tanti i partecipanti del centro ortopedico Cto di Via S. Nemesio che, secondo il nuovo diktat, dovrebbe diventare una Rsa con un centinaio di posti letto e il cui personale in assemblea permanente, così come anticipato da Il Tempo, ha varato una proposta di riordino del polo ospedaliero. «Tagliassero sui megastipendi e sulle consulenze, non sul diritto alla salute», strilla Daniela Ieso, infermiera Cto. Le fa eco Marcello Del Bo, coordinatore Rsu dell'Eastman, «l'unico ospedale odontoiatrico del centro Sud con 30mila accessi all'anno al pronto soccorso». «I lavoratori sono esasperati, chiediamo concertazione», spiega Roberto Chierchia, segretario Fp Cisl. «In questo momento tagliare non è la ricetta migliore per curare una sanità malata da 30 anni», gli fa eco Antonio Cuozzo, segretario regionale Ugl Sanità. Tutti attendono un confronto con il Commissario ad acta.