Chiarezza sui fondi per l'Ares 118

Achiederlo sono il consigliere regionale del Pd Tonino D'Annibale e il membro della direzione romana Riccardo Agostini. «Le modalità scelte dalla Croce Rossa Italiana per rendere operativa la convenzione da 20 milioni di euro con la Regione finalizzata a potenziare il 118 - dicono - appare sempre più intricata e certamente fuori dal seminato tracciato con l'accordo siglato a luglio. I 20 milioni affidati senza gara alla Croce Rossa dovevano servire a garantire al servizio d'emergenza dell'Ares 118 un supporto di mezzi e personale di grande professionalità. Doveva essere un fiore all'occhiello dell'Ares e invece si sta rivelando un calesse che trasporta singolari subappaltatori». Secondo gli esponenti democratici, infatti, il personale dopo una selezione curata dalla società di lavoro interinale Job, «sta firmando i contratti con una ditta lombarda di costruzioni e servizi a sua volta di proprietà di altre due società sconosciute, e che sembra sia attiva nel trasporto di mangimi». «Forse serve fare chiarezza considerato che ogni ipotesi di subappalto è espressamente vietato dalla convenzione - aggiungono - Siamo alle scatole cinesi e per ognuna delle società in campo c'è un compenso che viene ricavato lucrando sul costo del lavoro. Si assumono infermieri professionisti ma con il contratto da portantini, risparmiando circa mille euro sul costo di ogni assunzione. Dover denunciare che c'è qualcuno che sta speculando sul compenso legittimo che spetta a chi è incaricato di prestare soccorso ai cittadini in pericolo di vita, è terribile. Ieri D'Annibale e Agostini hanno partecipato alla protesta organizzata dalla Cgil in largo Goldoni per denunciare quanto sta accadendo. «I 20 milioni della Regione devono essere utilizzati fino all'ultimo centesimo per garantire un servizio 118 efficiente e pagare il giusto compenso agli operatori impegnati - dicono i due esponenti democratici - Non c'è spazio per speculazioni». A Frosinone, com'è stato denunciato ieri mattina dagli operatori, la Cri provinciale sta procedendo all'assunzione di camionisti invece di autisti dell'emergenza abilitati alla guida di ambulanze. «È ora di fare chiarezza su quanto sta accadendo e che andiamo denunciando da giorni. Intervengano Procura e prefetto. Faccia sentire la sua voce l'assessorato Sanità che ha voluto questa convenzione. Non possiamo accettare che anche una minima parte dei 20 milioni destinati al 118, vengano tolti dagli stipendi dei lavoratori per finire nelle tasche di società sconosciute. Ne va della credibilità della Cri, della Regione, e della sicurezza dei cittadini», concludono D'Annibale e Agostini.