L'ultima mediazione: la Cassa Depositi

Ilsindaco Alemanno ha riunito l'altra sera la maggioranza, spaccata anche al proprio interno, soprattutto sulla percentuale di quote della municipalizzata di acqua ed elettricità da vendere. I rampelliani infatti non sono d'accordo sulla cessione immediata del 21%, ma chiedono la cessione dell'11% subito e del restante 10% entro il 2015, ipotesi permessa dalla legge. Durante la riunione notturna è emersa l'ipotesi di una proposta di mediazione tramite la presentazione di un ordine del giorno con cui si esprime la preferenza e l'auspicio di avere un acquirente pubblico, la Cassa Depositi e Prestiti. Una richiesta che non dà un'indicazione obbligatoria (impossibile visto che Acea è una società quotata in Borsa), ma solo una preferenza, si sottolinea. Nessun cedimento sulla percentuale da vendere, che rimane il 21%, ma pare ormai abbastanza certo che Acea sarà inserita nella holding capitolina. Una volta messe sul tavolo le proposte e ultimata la discussione, il Pdl si è aggiornato per riflettere. L'opposizione intanto resta sull'Aventino. «Il sindaco ha le idee parecchio confuse e continua a giocare una partita di potere sulla pelle della più grande azienda italiana dell'idrico non rispettando, tra l'altro, l'esito del voto referendario», tuona il capogruppo Pd Umberto Marroni, annunciando «che, nel caso il primo cittadino voglia proseguire la sua crociata solitaria presenteremo un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale. Intanto il titolo continua inesorabilmente a scendere e la prima società pubblica di Roma paga a caro prezzo una gestione totalmente irresponsabile da parte di Alemanno che invece di aprire una seria discussione sul futuro industriale di Acea, puntando su un rilancio dell'azienda e dando il via al processo di liberalizzazione, come richiesto dall'Ue e dalla legge italiana, mettendo a gara l'illuminazione pubblica, sta portando avanti una delibera sbagliata attraverso forzature illegittime». Codici chiede di sentire su Acea il parere preventivo della Corte dei conti. Una posizione condivisa dall'Api per bocca dei capogruppi in Consiglio regionale Mario Mei e in Campidoglio Salvatore Vigna: «Prima di qualsiasi decisione in merito alla vendita di una quota di Acea sarebbe opportuno ascoltare il parere della Corte dei Conti». Il Pdl (Siclari, De Micheli, Cantiani, Masino) parlano di «solito atteggiamento ostruzionistico» e «polemiche strumentali» del centrosinistra.