L'abbraccio di Roma al piccolo Claudio

La parrocchia di Santa Dorotea trabocca di gente. È nel cuore di Trastevere che Roma saluta per l'ultima volta Claudio Franceschelli, il bimbo di 16 mesi gettato nelle acque del Tevere dal padre lo scorso 4 febbraio, mentre la capitale era sotto la neve. "Tutta la città è stretta intorno a voi - dice la vicesindaco di Roma Sveva Belviso, rivolta ai familiari - per la perdita di questo piccolo cittadino di Roma, l'angioletto di Trastevere". In prima fila nella chiesa c'è la mamma del bambino ucciso, Claudia, la nonna Rita e anche Belviso. Ma sono in tanti, familiari, conoscenti e comuni cittadini venuti a dire l'ultima preghiera per quel "piccolo angelo, la cui storia - ha ricordato il parroco - ha commosso non solo Roma, ma tutta l'Italia". Claudio, poco più di un anno di età, è stato ammazzato dal padre, che lo ha gettato nelle acque gelate del fiume da ponte Mazzini, dopo averlo strappato ai familiari della ex compagna, in quel momento in ospedale per le botte ricevute dall'uomo. Il corpo del bimbo è riaffiorato a fine marzo, a Fiumicino, avvistato da due giovani che stavano andando a pescare. Secondo il perito del gip ascoltato due giorni fa nell'ambito dell'incidente probatorio, il padre, Patrizio Franceschelli, un romano di 26 anni con precedenti per spaccio, era capace di intendere e di volere quando ha ucciso il bimbo. Potrà quindi essere processato per l'omicidio. «Non riesco a darmi pace per quanto accaduto, lo amo più di ogni altra cosa al mondo», aveva detto Franceschelli al Gip che lo interrogava, pochi giorni dopo l'omicidio.  Ai funerali di Claudio, questa mattina, molti hanno indossato delle maglie con su stampata una foto ricordo di Claudio. Al termine della Messa vengono proiettate delle immagini del piccolo, le lacrime scorrono in silenzio, vicino alla bara bianca ci sono palloncini colorati, fiori e un orsacchiotto. «Io credo che l'esperienza più devastante che una madre possa fare è questa - dice Belviso, rivolgendosi alla mamma del bambino -. Mi auguro che ora un pochino di pace possa entrare nella tua vita». All'uscita del minuscolo feretro dalla parrocchia si levano in cielo dei palloncini bianchi. Inizia a cadere la pioggia. Trastevere saluta il suo piccolo angelo.