Primarie Pd I giovani disertano il voto

Conqualche eccezione: affluenza più elevata in centro che in periferia. Over 50 la fascia media di età che non ha disertato l'appello, pochi giovani, bassi contributi elargiti, confusione sulla modalità di voto e, soprattutto, informazione latente. Si sono chiuse in sordina, alle 20 di ieri, le primarie del Pd per eleggere il segretario regionale del partito. Il nome del nuovo leader del Pd Lazio si saprà probabilmente oggi. Tre i candidati in corsa: l'ex presidente della Provincia, Enrico Gasbarra, che è già il più votato nel congresso nei circoli e che ha avuto il sostegno gran parte del partito; Giuseppe Bachelet, sostenuto da Rosy Bindi; Marta Leonori (area Marino). Voto aperto ai residenti nel Lazio di almeno 16 anni, ai non iscritti e agli immigrati. La partecipazione è stata bassa in mattinata, più alta nel pomeriggio. Nel circolo Pd di piazza del Gazometro, bandiere in bella vista al "seggio" da prima delle 8 del mattino, ma sono pochi quelli che si sono recati a votare entro le 12. Nel circolo di via Catanzaro, fino a mezzogiorno avevano votato una quindicina scarsa di persone, fra cui l'ex tesoriere Ds Ugo Sposetti. Si è attestato sui 340 votanti alle ore 17 il circolo di via Galilei all'Esquilino, bene pure via Zabaglia a Testaccio; bassa affluenza a Trastevere, nelle due sedi di via Bertani e S. Cecilia, dove hanno votato molte donne e non iscritti, nessun immigrato e pochissimi ragazzi. Molto meglio rispetto alla soglia media di partecipazione all'interno del panorama cittadino, il circolo Pd del quartiere Aurelio di via Graziano: 290 le persone che avevano votato intorno all'ora di pranzo. Partecipazione estesa a diverse aree del Municipio XVIII, come Casalotti (oltre 350 votanti) e il circolo di Valle Aurelia. Poche invece le presenze al gazebo di Torrevecchia e alla Stazione di S. Pietro. Al circolo di via Scarlatti ai Parioli, alle 15 avevano votato oltre 200 persone, fra cui pochi giovani. Tra i votanti, si è registrata insoddisfazione per la poca informazione generale. Sui muri della città, le indicazioni del partito per votare il candidato sostenuto nel quartiere (manifesti anche davanti alle scuole), ma «c'è stato un deficit di comunicazione, perché non si è molto lavorato sull'affissione», fa mea culpa il coordinatore Pd del Municipio XVIII, Valentino Mancinelli. Con la modalità di voto in base al numero di tessera elettorale, in molti non si sono orientati su dove andare a votare e non sono mancati i disagi. Nei gazebi di Cola di Rienzo e Largo Goldoni, qualche presenza in più a partire dal pomeriggio. Il circolo Pd di S. Lorenzo (200 iscritti all'attivo) ha, invece, disertato il voto: il direttivo, con i tanti fuori sede del quartiere universitario e in sostegno al segretario Alessandro Larussa, ha deciso di non recarsi a votare per protestare contro la scelta del partito di non aprire il voto agli studenti fuori sede. Gli iscritti hanno fatto altrettanto. Risultato: circolo aperto, ma deserto. E il vicesegretario del Pd Roma, Valentina Grippo, che si chiede: «Dalle candidature al voto, dove sono i giovani nelle primarie del Pd del Lazio?».