Agricoltura devatasta dal maltempo

Carciofi, radicchi, verze, broccoli, indivia, cicoria, bieta, cavolfiori, carote, scarola e pomodorini. Il maltempo sta «bruciando» le coltivazioni in campo aperto e danneggiando anche quelle in serra a causa dei danni registrati alle strutture, oltre a distruggere quelle già raccolte in attesa di andare nei mercati. Non va meglio in molti allevamenti a corto di mangime, specie nel frusinate, dove migliaia di animali, bovini e suini, sono ostaggio del gelo nelle stalle ancora isolate oppure nelle zone di montagna in pericolo perché rimasti senza cibo e all'agghiaccio. Se la situazione sembra migliorare nelle città nelle campagne la neve e il ghiaccio sono stati implacabili. Se peggiorerà ulteriormente, a verdure, fiori e ortaggi si aggiungeranno i danni alla vite e all'olivo come accaduto per il grande freddo nel 1985. «Gli effetti di quella situazione durarono anni» dice il presidente della Coldiretti ciociara, Loris Benacquista. Quanto alle verdure spontanee come cicoria selvatica e misticanza di campagna è meglio metterci una pietra sopra. Per un bel po' saranno introvabili. Anche nella capitale, primo comune agricolo d'Europa, i danni all'agricoltura, sono ingentissimi. «Hanno superato i 3 milioni e potrebbero aumentare ancora», afferma il presidente locale Coldiretti David Granieri. «Inizialmente avevamo stimato 2 milioni - spiega - ma ora ai danni alle coltivazioni si sono aggiunti quelli infrastrutturali come i crolli di diversi capannoni e stalle. Le colture orticole invernali sono completamente andate e il fieno da rimessaggio è compromesso e andrà rilavorato di nuovo». Un tavolo di crisi per fare il punto sull'emergenza neve che ha colpito il settore agricolo del Lazio si è riunito ieri nella sede dell'assessorato alle Politiche Agricole della Regione anche per valutare iniziative comuni con la task force istituita dalla presidente Renata Polverini. Alla riunione hanno partecipato l'assessore all'Agricoltura del Lazio, Angela Birindelli, e i vertici delle associazioni degli agricoltori e della cooperazione. «Abbiamo attivato - ha detto Birindelli - una cabina di regia permanente per effettuare un monitoraggio sulla situazione di difficoltà in cui si trovano gli agricoltori. Due le finalità: tenere sotto controllo la situazione e dare un supporto reale alle aziende in difficoltà, per poi iniziare ad effettuare una valutazione concreta dei danni, necessaria alla predisposizione di un piano d'interventi a favore del comparto». L'assessorato ha attivato un account riservato per ricevere informazioni in tempo reale dagli operatori del settore all'indirizzo emergenza_agricoltura_lazio regione.lazio.it. Tuttavia non sarà semplice la conta dei danni proprio per la complessità del territorio e per un elenco definitivo bisognerà aspettare che la situazione si normalizzi. Intanto Coldiretti Lazio si dichiara soddisfatta per la tempestività della Birindelli per aver convocato un apposita unità di crisi. «Siamo contenti dell'impegno dimostrato e della possibilità di mettere a disposizione degli imprenditori agricoli colpiti, ulteriori sgravi per il carburante - dice il presidente di Coldiretti Lazio Massimo Gargano - Sono segnali importanti ai quali servirà pianificare una azione concreta per il settore primario. Occorre interessare sia il Mipaaf che l'UE non appena riconosciuto lo stato di calamità che crediamo, a fronte dei danni agricoli subiti in molte aree della regione, e soprattutto in ciociaria, non dovrebbe essere in discussione». La situazione è davvero difficile se l'unità di crisi si è autoconvocata ancora per domani mattina in Regione. «Servirà per fare un ulteriore punto della situazione e verificare le misure che nell'immediato si potranno mettere a disposizione per le imprese agricole laziali che sono davvero in ginocchio», commenta il direttore Coldiretti Lazio, Aldo Mattia. Un anno tutto in salita per il comparto agricolo: cominciato con lo sciopero dei Tir e per ora finito zottozero.