Partorisce sulla volante

La neve scalda il cuore e fa riscoprire i buoni sentimenti, mai come ieri in una Roma gelata alla prese con i problemi di circolazione ci si è aiutati tanto fra sconosciuti. Anche ad attraversare la strada, attenti a non scivolare. Come se solo la forza della natura potesse renderci di nuovo umani. Dalla Nomentana, ai lungotevere, da Porta Maggiore a piazza Fiume, fino alla Panoramica e su via Nomentana, il percorso a ostacoli, a piedi o in macchina, tra marciapiedi e strade congelate, ha moltiplicato i gesti di solidarietà. C'è chi offre passaggi in auto ai passeggeri scaricati dai bus che non possono circolare in sicurezza quando c'è la neve. «Ha bisogno d'aiuto, salga su che l'accompagno» una gentilezza che sembrava perduta, e invece c'è nel momento del bisogno. Anche chi aiuta gli altri per professione ha dato di più. Gli agenti sulle Volanti in giro per la città si sono trasformati in medici, psicologi e perfino ostetrici. Come ha fatto Alessandro, che ha contato con l'orologio in mano le contrazioni delle doglie di Simona, 38 anni, che ha quasi rischiato di partorire sulla Volante della Questura nel tragitto verso il policlinico Gemelli da via dell'Acquafredda, dove la donna era bloccata nel traffico in auto con il padre. Ma tra le 9 mila chiamate al 113 anche quella di una madre che ha chiesto aiuto per le difficoltà respiratorie della figlia di 13 mesi, bloccata allo svincolo dell'A1 a Settebagni. La donna è stata raggiunta da un equipaggio della Polizia Stradale che ha fatto salire a bordo dell'auto di servizio la piccola, trasferita al Bambino Gesù. Maurizio Palumbo, invece, operatore radio delle Volanti è diventato psicologo e navigatore. Ha calmato una disabile sulla sedia a rotelle, in preda a un attacco di panico sulla propria auto ferma a via Casilina. «Quando l'ho richiamata stava piangendo ma non potevamo essere accanto a lei in un attimo - racconta Maurizio - Le ho chiesto se era in pericolo di vita. Lei mi ha detto di no, perciò ho capito che dovevo calmare. "Guardi che è solo una nevicata, tra pochi giorni ci riderà su" le ho detto. E lei si è sciolta. Le ho detto: "si accende la macchina"?. Lei l'ha accesa. Poi le ho detto di andare piano, di toccare poco i freni, di mantenere la distanza di sicurezze e via telefono sono riuscita a ricondurla a casa». C'è chi le persona le trasporta per lavoro e si ingegna, aiutando più gente che può. È il caso di Angelo, tassista da oltre 20 anni, che alla guida del suo «Pisa 18», si è inventato per un giorno il «taxi collettivo». Sbuca nel pomeriggio dal viadotto delle Valli, periferia nord di Roma, tra la neve che cade copiosa e imbocca viale Libia con a bordo un ragazzo che deve andare a Termini e poi l'aeroporto di Fiumicino. Ma vede una signora che alza la mano chiedendo un passaggio e si ferma: «Siamo ancora sensibili al fascino femminile», scherza. È così i clienti diventano due, sullo stesso taxi. E quando arriva il momento di pagare, sorpresa. Il ragazzo paga con uno sconto sul tassametro: 15 euro. La signora 10.