Un aperitivo prima della mazzetta

La presunta mazzetta da 12.000 euro in tagli da 50 e 100 sarebbe stata consegnata a un funzionario della Municipale fuori dalla Casa del tramezzino, proprio di fronte agli uffici dei vigili urbani, sull'altro lato di viale Trastevere. Era il 26 novembre del 2008, dieci giorni dopo il dissequestro parziale di un'ex officina di via Natale del Grande che doveva diventare la casa dei sogni di A.L. e S.F. Oggi la Casa del tramezzino non c'è più. Al suo posto c'è un ristorante pizzeria, mentre in procura c'è un pubblico ministero che sta indagando su due storie parallele e un giro di presunte mazzette in cui sarebbero coinvolti anche alcuni vigili urbani. Le due vicende ambientate a Trastevere e che Il Tempo sta raccontando ormai da diversi giorni, si arricchiscono ora di un particolare importante. Nell'altra storia, riguardante la trasformazione di un magazzino di via della Luce in uffici, infatti, Paolo B., imprenditore, avrebbe consegnato 30.000 euro a un geometra consigliatogli da un funzionario della Municipale per seguire i lavori. Soldi che questi avrebbe poi distribuito alla cricca. Nel caso di via Natale del Grande, invece, il denaro sarebbe stato consegnato direttamente nelle mani di un vigile urbano, guarda caso la stessa persona protagonista anche dell'altra vicenda. Alla «Casa del tramezzino» A.L. e il funzionario della Municipale avrebbero bevuto un Crodino prima della consegna della busta con il denaro. Quei soldi sarebbero stati destinati a un architetto della Soprintendenza, all'avvocato che avrebbe seguito il ricorso per il dissequestro totale dell'immobile e al geometra che si sarebbe occupato di seguire le pratiche burocratiche tra cui la presentazione di una nuova Dia (Dichiarazione d'inizio attività). Così, il vigile urbano e custode giudiziario del locale, avrebbe giustificato ad A.L. la richiesta della somma subito dopo il sequestro del locale di via Natale del Grande, avvenuto il 14 agosto del 2008. Gli agenti intervenuti per un controllo avevano riscontrato una difformità tra la Dia presentata e i lavori in corso. La segnalazione dell'abuso edilizio, avrebbe spiegato poi il custode giudiziario ad A.L., era arrivata alla Municipale attraverso un esposto inviato via fax. A novembre del 2008, quindi, il locale è parzialmente dissequestrato e i lavori possono ricominciare sotto la supervisione del tecnico consigliato dal funzionario che ad agosto del 2009 fa ottenere ai due conviventi una nuova Dia. A febbraio del 2010 i lavori sono terminati e il geometra chiede 4.500 per la sua parcella. I ragazzi pagano pur essendo convinti che sia già compresa nei 12.000 euro consegnati un anno e mezzo prima al custode giudiziario del loro appartamento. A maggio dello stesso anno arriva finlamente anche il dissequestro totale del locale. Ma per A.L e S.F. le sorprese non sono finite. Un anno dopo, a marzo del 2011, l'avvocato consigliato dal funzionario di polizia Municipale per seguire le pratiche del dissequestro, si fa avanti per riscuotere la sua parcella. Anche lui chiede 4.500 euro. A.L., ormai al verde, capisce di essere stato raggirato e denuncia la sua avventura alla Municipale. Chi ha intascato la mazzetta che A.L. avrebbe consegnato al funzionario di polizia di fronte al comando di viale Trastevere? Una domanda a cui stanno cercando di dare una risposta gli agenti di polizia giudiziaria del Primo Gruppo coordinati dal pm Antono Calaresu.